martedì 23 gennaio 2007

Recensione MANUALE D'AMORE 2, CAPITOLI SUCCESSIVI

Recensione manuale d'amore 2, capitoli successivi




Regia di Giovanni Veronesi con Carlo Verdone, Monica Bellucci, Riccardo Scamarcio, Antonio Albanese, Sergio Rubini, Fabio Volo, Barbora Bobulova, Claudio Bisio

Recensione a cura di ferro84 (voto: 6,5)

Aurelio De Laurentis ha il merito (o il demerito secondo i punti di vista) di aver importato, da ormai diversi anni, i metodi di fare cinema all'americana. La sua Filmauro sforna due massimo tre film all'anno e ogni volta va sul sicuro, incassi milionari, utili alle stelle.
Utilizza un modo di fare cinema che si fonda su delle formule di successo, quelle che oramai, nel linguaggio televisivo, abbiamo imparato a conoscere con il termine anglosassone di format. La Filmauro può vantare due grandi Format ," Natale a..." e "Manuale d'amore", ovvero film preconfezionati, che nascono per un determinato tipo di pubblico.
Questa premessa è indispensabile quando si va a fare una recensione su un film simile, è un po' come scegliere fra un prodotto industriale perfetto e freddo e uno artigianale, magari con qualche difetto imprevedibile, ma pieno di creatività.

Anche in questo caso siamo in presenza di un film ad episodi: Eros, Maternità, Matrimonio e Amore Estremo.
Il primo vede come protagonista, Riccardo Scamarcio, un ragazzo, in cura riabilitativa, sessualmente rapito dalla procace fisioterapista interpretata da una invecchiata ma, sempre attraente, Monica Bellucci. Eros è sicuramente la parte meno convincente del film, con interpretazioni approssimative, sia della Bellucci che dello stesso Scamarcio, troppo impegnato a recitare la parte del bello e tenebroso per rendersi conto di essere fuori luogo. Lo sviluppo della trama è inverosimile e troppo ambiziosa la tematica della la sessualità nei disabili. Veronesi affronta il tutto in modo poco convincente, descrivendo il personaggio di Nicola come un adolescente troppo preso dalle tette della Bellucci per rendersi conto di stare vivendo un dramma personale.
Il secondo episodio, "Maternità", parla delle difficoltà di una coppia per avere un figlio, costretti ad emigrare in Spagna per effettuare le procreazione assistita, affronteranno le difficoltà del caso, con prevedibile lieto fine.
Anche se la seconda parte è decisamente più riuscita del prima, non riesce a superare la mediocrità. In questo caso il demerito è degli attori, Bobulova e Volo, troppo stereotipati e sempre sopra le righe.
"Il Matrimonio" è l'episodio più riuscito del film, storia di una coppia gay che cerca la sua "normalità". Qui Veronesi riesce, finalmente, a rendere la tematica dell'omosessualità in modo lucido e ben fatto anche grazie a una convinvente interpretazione di Antonio Albanese che sa calarsi nei panni di un omosessuale, senza essere eccessivo e cadere nella macchietta.
"Amore Estremo" ultimo episodio è affidato a un Verdone in crisi di mezza età, che perde la testa per una ragazzina (guarda un po'... che novità!) fino quasi a rimetterci la pelle.
Qui c'è poco da dire, Verdone è una garanzia, che si fa perdonare anche la banalità della storia, lui solo su schermo nero vale il prezzo del biglietto.

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