venerdì 26 gennaio 2007

Recensione ROCKY BALBOA

Recensione rocky balboa




Regia di Sylvester Stallone con Sylvester Stallone, Burt Young, Milo Ventimiglia, Geraldine Hughes, Antonio Tarver, James Francis Kelly III, Tony Burton, Talia Shire

Recensione a cura di WonderWoman (voto: 8,0)

Difficilmente capita di assistere ad un tifo da stadio durante un'anteprima cinematografica, solitamente giornalisti e Vip si sbottonano poco ed hanno un atteggiamento disincantato corredato da un'espressione quasi di sufficienza.
Va fatta una premessa: in chi si accosta a questo film vi potrebbe essere una certa dose di scetticismo legato ai sequel (in questo caso siano di fronte addirittura al sesto di una saga) e all'età dello sceneggiatore/regista/interprete che, diciamolo, non è proprio quella di un ragazzino atletico e scattante.
Ci si può sbagliare.
Rocky Balboa è un film ben fatto, con qualche trascurabile sbavatura nella prima parte, ma scorrevole ed intenso.

Una pellicola che vuole essere l'ultimo atto del cammino di Rocky. E trovare una fine degna del personaggio (ormai mitico, un'icona anche tra i giovani nati dopo il primo Rocky del 1976) non era facile.
Trent'anni dopo l'uscita del primo film, Stallone ha cercato di creare una storia che potesse comunicare alle nuove generazioni la verità fondamentale che anima Rocky Balboa uomo e "combattente": è possibile far qualsiasi cosa se ci si crede abbastanza.
Come lo stesso Stallone dichiara: «... la peggiore frustrazione della vita di molte persone è il fatto di non aver avuto neanche una possibilità».Il film per molti aspetti è l'episodio più simile all'originale, come a voler chiudere un cerchio.
Il personaggio principale si trova, in fondo, nella stessa situazione e conduce lo stesso tipo di vita del primo film, ma ha perso la sua ingenuità. E' più concreto.

[...]

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