giovedì 15 luglio 2010

Recensione IL CORRIDOIO DELLA PAURA

Recensione il corridoio della paura




Regia di Samuel Fuller con Peter Breck, Constance Towers, Gene Evans, James Best

Recensione a cura di A. Cavisi

Johnny Barrett, giornalista ambizioso mirante al premio Pulitzer, decide di farsi internare in un ospedale psichiatrico fingendo di essere un feticista ossessionato dalla passione per sua sorella, in realtà la fidanzata Cathy, per poter indagare dall'interno su un caso di omicidio. Tramite i contatti con tre testimoni oculari dell'atto criminoso, cercherà di risalire all'identità del colpevole, ma si ritroverà a combattere per la sua stessa sanità mentale.

Un noir d'altri tempi che conserva ancora il suo carattere inquietante e coinvolgente nonostante l'età. Una vera e propria, letterale e metaforica, discesa agli inferi di un protagonista emblematico e comunicativo di un tema ben preciso, come di rimando i tre pazienti dell'ospedale con i quali entra in contatto. Sembra quasi che Fuller, partendo dalle basi del genere (il protagonista che con voce narrante ci accompagna lungo il racconto dei fatti che gli sono accaduti), voglia in realtà porre le fondamenta per dei sottotesti di notevole portata a partire dalla pericolosità insita nello sfrenato desiderio di carriera e rivalsa personale, incarnato alla perfezione dal percorso delirante compiuto dal protagonista, fino ad arrivare a dei veri e propri tarli della cultura, della storia e della società americana.

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