venerdì 2 luglio 2010

Recensione TOY BOY

Recensione toy boy




Regia di David Mackenzie con Ashton Kutcher, Anne Heche, Hart Bochner, Sebastian Stan, Margarita Levieva

Recensione a cura di foxycleo

Da qualche anno è esplosa la moda dei "toy boy"; a dare il via al nuovo trend sono state le star di Hollywood, seguite a ruota dalle soubrette di casa nostra e anche dalle bellone di paese.
Nata quasi come una pratica che legittimava il tradimento femminile si è trasformata ben presto anche in attuazione di coppie di fatto e di matrimoni.
Il ragazzo giovane che intrattiene rapporti e relazioni con donne più mature spesso sfrutta e viene a sua volta sfruttato: le donne possono divertirsi con muscoli potenti e visetti d'angelo, portarli in giro per fare invidia alle "amiche" e farsi fotografare per ritornare all'apice di un successo ormai sfuocato; i ragazzi-giocattolo guadagnano in notorietà, passano dall'essere un belloccio qualsiasi all'essere fermato, riconosciuto, fotografato e soprattutto mantenuto ad uno standard di vita molto alto. I toy boy vengono rivestiti da capo a piedi come veri bambolotti, a seconda delle varie occasioni mondane, vengono ingioiellati, profumati e spesso messi alla guida di costose auto. Siamo nell'era di Ken e della mamma di Barbie. Siamo nell'era della totale perdita dell'innocenza e della volontà di abbandonare l'idea di parità nella coppia, quella per cui si è combattuto, almeno a parole, per anni.

La commedia del 2009 firmata David Mackenzie ritrae questo aspetto piuttosto recente della società, in particolare nella ricca Beverly Hills. Faccia pulita, sorriso malizioso, modi gentili, sguardo innocente e furbo allo stesso tempo, fisico atletico e look originale: si presenta così Nikki, il protagonista di questo film. La sua andatura emana sicurezza, ma fin dalle prime scene e dalle prime battute scopriamo qualche crepa in questa esteriore corazza. Nikki non è il solito ragazzo viziato nato e cresciuto in una villa delle colline del West Hollywood o di Santa Monica; è un giovane che viene da un altro stato alla ricerca di un po' di fortuna e di ricchezza. Il giovane protagonista sembra sentirsi a proprio agio tra party esclusivi e persone appartenenti all'upper class e l'ambiente stesso sembra offrirgli una calorosa ospitalità.
Nikki sarà ben accolto da giovani ragazze smaniose di divertirsi senza inibizione, ma soprattutto, e queste sono le tipologie femminili da lui ricercate, dalle cosiddette "couguar women": signore di mezza età avvenenti che si accompagnano a uomini più giovani e affascinanti. Vivrà periodi più o meno lunghi soggiornando in splendide ville con piscina, idromassaggio, camerieri, guardaroba straripanti di abiti glamour e partecipando agli eventi più esclusivi della contea.
Il nostro avventuriero però capirà presto di non essere l'unico a giocare con i sentimenti e si ritroverà più spaesato che mai, cercando di dovere reinventare la propria realtà per continuare a soggiornare in uno dei luoghi più sognati da ogni essere umano al mondo. Nikki scoprirà i veri sentimenti e si sentirà a sua volta usato proprio nel momento in cui tenterà di mettersi in gioco, nonostante tutto riuscirà, con apparente calma, a rimettersi in piedi e ricercare quella felicità che in America è un diritto nazionale.
Nikki è un po' il ragazzo di confine tra il sognatore e il predatore, ed alla fine farà la propria scelta di vita.

[...]

Leggi la recensione completa del film TOY BOY su filmscoop.it

Nessun commento: