giovedì 30 giugno 2011

Recensione 13 ASSASSINI

Recensione 13 assassini




Regia di Takashi Miike con Kôji Yakusho, Yusuke Iseya, Tsuyoshi Ihara, Sosuke Takaoka, Takayuki Yamada

Recensione a cura di Aenima

Signore e signori... Miike Takashi.

Uno dei più geniali e prolifici autori del cinema contemporaneo, un fuoriclasse della narrazione per immagini, torna sugli schermi con un progetto ad alto budget: "I 13 assassini" (remake dell'omonimo film di Eiichi Kudo del 1963), ed il risultato... lascia l'amaro in bocca.

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mercoledì 29 giugno 2011

Recensione ZEITGEIST - THE MOVIE

Recensione zeitgeist - the movie




Regia di Peter Joseph con -

Recensione a cura di Fulvio Baldini aka peter-ray (voto: 9,0)

"Zeitgeist, the Movie" è un film documentario non-profit rilasciato in rete nel 2007, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph, regista indipendente dalle case di distribuzione cinematografiche.
Il fil è lingua inglese, ma è stato distribuito successivamente in rete sottotitolato in diverse lingue, tra cui anche l'italiano e da qualche tempo anche doppiato.

La parola Zeitgeist è di origine tedesca e viene tradotta come "Spirito del tempo", ma nella realtà dei fatti Joseph non fa nessun riferimento alla spiritualità nel contesto del filmato.
L'intento è piuttosto quello di scuotere le coscienze raccontando le aberrazioni del nostro sistema sociale individuandone le principali cause sula base di informazioni e fonti che troppo spesso vengono ignorate e prese poco in considerazione dalla diffusione mediatica convenzionale.

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martedì 28 giugno 2011

Recensione WAR OF THE WORLDS - L'INVASIONE

Recensione war of the worlds - l'invasione




Regia di David Michael Latt con C. Thomas Howell, Rhett Giles, Andrew Lauer, Tinarie Van Wyk-Loots, Jake Busey, Dashiell Howell, Peter Greene, Kim Little, Edward DeRuiter, Meredith Laine, Matthew Jaeger, Cayman Mitchell, Luis de Amechazurra, Gary Robbins, Berna Roberts

Recensione a cura di Giordano Biagio

"War of the Worlds: L'Invasione" è un film americano del genere sci-fi/horror, tratto dal famoso romanzo "La guerra dei mondi" di H.G. Wells. La regia è di David Michael Latt, famoso per "Caccia a Scare Crow" (horror 2003) e "Killers 2" (azione 2002). Il film è uscito praticamente in concomitanza con il più famoso "La guerra dei mondi" di Spielberg, anch'esso tratto dal famoso romanzo di H.G. Wells, entrambi sono entrati in distribuzione tra giugno e luglio 2005.

Il film inizia con le riprese dell'interno di una casa borghese dove vive una famiglia tipo americana, in procinto di partire per Washington. Lui è un dottore in astronomia, Herbert (Thomas Howell), lei una moglie bella e non molto devota; l'uomo a un certo punto è invitato dalla figlia a guardare sul telescopio qualcosa che appare insolito, strano e inquietante. Herbert si china ad osservare e dopo qualche istante conferma alla figlia di aver visto un oggetto nel cielo non ben identificabile, dalle apparenze di un meteorite, che rilascia una lunga scia di particelle arroventate dovuta all'attrito con l'atmosfera e sembra destinato a cadere proprio nelle loro vicinanze.

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lunedì 27 giugno 2011

Recensione A PROPOSITO DI DONNE

Recensione a proposito di donne




Regia di Herbert Ross con Whoopi Goldberg, Mary-Louise Parker, Drew Barrymore

Recensione a cura di foxycleo (voto: 6,5)

"Dicono alcuni che amore è un bambino
e alcuni che è un uccello
alcuni che manda avanti il mondo
e alcuni che è un'assurdità
e quando ho domandato al mio vicino
che aveva tutta l'aria di sapere
sua moglie si è seccata e ha detto che
non era il caso.
[...]
Quando viene, verrà senza avvisare
proprio mentre mi sto frugando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta
o là sul bus mi pesterà un piede?
Accadrà come quando cambia il tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull'amore
."
(W.H. Auden)

Herbert Ross (1927-2001) esordisce come coreografo nel 1942 e ottiene in tal ambito, anche in qualità di regista, enorme successo collaborando con Barbra Streisand in "Funny Girl". Dopo l'affermazione con "Provaci ancora, Sam", interpretato da Woody Allen e da Diane Keaton nel 1972, ottiene grande notorietà nel 1989 dirigendo "Fiori d'acciaio", commedia tratta da Robert Harling, per poi arrivare al suo ultimo film datato 1995 e intitolato "A proposito di donne".

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giovedì 23 giugno 2011

Recensione IL DIARIO DI UN CURATO DI CAMPAGNA

Recensione il diario di un curato di campagna




Regia di Robert Bresson con Claude Laydu, Nicole Maurey, Joan Riveyre

Recensione a cura di kowalsky (voto: 10,0)

"QUANT'E' MERAVIGLIOSO CHE SI POSSA DONARE CIO' CHE NON SI HA"

In un recente film di Xavier Beavoir, "Uomini di Dio", una confraternita accetta di condividere il martirio come forma imbelle di espressione religiosa. Quegli uomini, che provano per pochi istanti un senso di desolante smarrimento, si arrendono illusi e fatalisti davanti alla grandezza agiografica della loro missione. Eppure non esiste orgoglio abbastanza forte da sovrastare la conciliazione spirituale come riflesso di una dedizione assoluta verso le nostre azioni.
Il curato d'Ambricourt, protagonista di questo film, è invero insicuro della sua spiritualità, che tende a frantumarsi con le debolezze fisiche e psicologiche dell'umanità che lo circonda, con quella forte predisposizione al compatimento che lo rende, di fatto, vittima del suo stesso ruolo. Nessuna persona dotata di buon senso vorrebbe cercare in lui quell'elemento spirituale di cui forse ha bisogno. Ne percepisce sofferenza, non liberazione. Lo stato d'animo è una prostazione assoluta, che reclama amorevoli cure, oltre al coraggio di affrontare il silenzio, la morte, la separazione dai propri cari.

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mercoledì 22 giugno 2011

Recensione E' STATO MORTO UN RAGAZZO

Recensione e' stato morto un ragazzo




Regia di Filippo Vendemmiati con -

Recensione a cura di Mimmot

"Caro Federico, ho fatto un sogno,
tu che mi sorridevi e con i tuoi occhi,
accarezzavi il mio cuore
tenendomi tra le tue braccia
"
(Lino Aldrovandi)

Quando la mattina del l'11 novembre 2007, Gabriele Sandri, un giovane tifoso della Lazio, che si stava recando a Milano per assistere alla partita della sua squadra contro l'Inter, venne ucciso da un colpo di pistola sparato da un poliziotto, nell'autogrill di Badia al Pino, sull'A1 vicino Arezzo, un giovane amico del Sandri, rivolto agli agenti, riuscì a gridare sconvolto solo una frase grammaticalmente sconnessa: "è stato morto un ragazzo".

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lunedì 20 giugno 2011

Recensione BARRIERA INVISIBILE

Recensione barriera invisibile




Regia di Elia Kazan con Gregory Peck, Dorothy McGuire, John Garfield, Celeste Holm

Recensione a cura di peucezia (voto: 7,0)

Uscito nel 1947, tratto dal romanzo di Laura Z. Hobson e diretto da Elia Kazan, futuro regista di "Fronte del porto", "Barriera invisibile" (titolo originale: "Gentleman's agreement", letteralmente "accordo tra gentiluomini") è il primo film che affronta la tematica dell'antisemitismo negli Stati Uniti, terra liberale e da sempre con un'importante presenza ebraica. Protagonista della storia è un giovane giornalista vedovo (Gregory Peck), un tipico columnist anni Trenta-Quaranta fautore del giornalismo verità, che decide di assumere una falsa identità per provare sulla sua pelle la discriminazione razziale, al fine di pubblicare un'inchiesta sul suo giornale.

La cinematografia a stelle e strisce dopo la seconda guerra mondiale cerca di seguire il filone neorealista italiano producendo opere di rilievo; un esempio: "I migliori anni della nostra vita", ma l'impronta hollywoodiana non abbandona mai nemmeno le pellicole impegnate, imponendo comunque una recitazione di maniera e un finale stiracchiatamente positivo. E' quanto si riscontra nella pellicola di Kazan, animata dalla buona volontà e dall'entusiasmo propri dello straniero accettato e di successo nella cosiddetta terra della libertà (Kazan, di origine greco-turca, è portato a pochi mesi negli Stati Uniti). La storia pecca di un eccessivo didatticismo e malgrado il suo regista sia un convinto sostenitore del metodo Stanislavskij, mantiene una recitazione di stampo classico.

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venerdì 17 giugno 2011

Recensione MR. BEAVER

Recensione mr. beaver




Regia di Jodie Foster con Jodie Foster, Mel Gibson, Anton Yelchin, Jennifer Lawrence, Paul Hodge, Michelle Ang, Riley Thomas Stewart, Kris Arnold, John Bernhardt, Cherry Jones, Zachary Booth, Jeffrey Corbett, Baylen Thomas

Recensione a cura di Giordano Biagio

Walter Black (Mel Gibson) ha diretto la sua industria di giocattoli e ottemperato ai doveri verso la sua famiglia fino a quando la depressione non si è manifestata in tutta la sua forza, piegandolo a pensieri ossessivi, a volte deliranti. Il male lo ha fatto cadere in una totale paralisi, annullando la sua volontà di agire verso l'esterno. Il sociale, gli altri, tutto ciò che rende normale la vita quotidiana si è dissolto. La depressione gli ha tolto progressivamente ogni soddisfazione di vivere e di comunicare facendolo regredire in zone dell'inconscio più profonde vicine alla sfera primaria dove è facile provare sensazioni magiche e un onirico godimento di immagini-sogno, tra la visione e l'abbaglio.

La moglie Meredith (Jodie Foster) lo ha accudito finché aveva energie sufficienti per farlo, poi, affranta dai ripetuti risultati negativi ha costretto il marito, a scelte diverse, allontanandolo da casa con l'approvazione del figlio maggiore Porter che ha poca stima del padre.

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giovedì 16 giugno 2011

Recensione GLI UOMINI PREFERISCONO LE BIONDE

Recensione gli uomini preferiscono le bionde




Regia di Howard Hawks con Marilyn Monroe, Charles Coburn, Jane Russell, Tom Noonan, Norma Varden, Elliott Reid, George Winslow, Marcel Dalio

Recensione a cura di pompiere (voto: 9,0)

Testo brillantissimo e abiti con brillanti. E' questo il connubio perfetto de "Gli uomini preferiscono le bionde", commedia con parentesi musicali scritta da Charles Lederer e tratta da un romanzo di Anita Loos, la quale scrisse la storia immaginando due figure femminili al centro dell'azione e dell'attenzione di giovanotti muscolosi, signori attempati e mocciosi con camerieri al seguito. Roba da duemila e due notti, insomma. Le donne costituiscono il vero traino degli eventi: circondate dagli uomini, se ne compiacciono, pavoneggiandosi e ottenendo gentilezze e favori un po' da tutti. Il maschio indossa divise nautiche o sportive (sulla nave c'è l'intera squadra olimpica americana), le femmine vistosi ed elegantissimi abiti in un defilé di moda dove i ponti di coperta si trasformano in passerelle.

Le vicende narrano l'avventura di Lorelei Lee (Marylin Monroe) e Dorothy Shaw (Jane Russell), due ballerine imbarcatesi su una nave destinata a Cherbourg, nel nord della Francia, con l'intento di far unire in matrimonio Lorelei, distratta dal luccichio dei gioielli di tizi facoltosi. Dorothy parte con propositi all'apparenza più seri, in cerca di un uomo intelligente e maturo, mentre promette al fidanzato di Lorelei di fare da chaperon all'amica durante la traversata. E' che… nessuno chaperona il chaperon, così Dorothy si invaghisce di un uomo affascinante quanto misteriosamente curioso.

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mercoledì 15 giugno 2011

Recensione BRONSON

Recensione bronson




Regia di Nicolas Winding Refn con Tom Hardy, Matt King, Amanda Burton, James Lance, Gordon Brown, Paul Donnelly, Kelly Adams, Luing Andrews, Katy Barker, Mark Devenport, Andrew Forbes, Jon House

Recensione a cura di pompiere (voto: 6,0)

E' arrivato sui nostri schermi, dopo circa tre anni dalla prima distribuzione, il "detenuto" film di Nicolas Winding Refn, l'appena palmato miglior regista all'ultimo Festival di Cannes con "Drive" (lo vedremo in Italia nel prossimo autunno). In "Bronson" Refn ci racconta la storia del carcerato più pericoloso del Regno Unito. Colui il quale ha trovato in galera una seconda casa. Partendo dai primissimi istinti di ribellione nelle aule scolastiche, passando attraverso l'iniziale misera rapina a diciannove anni, e arrivando alle rissose baruffe coi secondini e i compagni di cella.

Il vero nome del protagonista è Michael Peterson, un uomo che perde subito la sua vera identità. Incerto sulle capacità artistiche da intraprendere per diventare famoso, Michael rompe gli indugi risolvendo tutto in una fuga da se stesso. Un allontanamento progressivo dal corpo che lo illude di trovare il suo vero spirito. Una ritirata che non assomiglia ai personaggi granitici interpretati da Charles Bronson (questo il "nome d'arte" coniato per lui): invece di andare incontro al problema, Michael se ne allontana vigliaccamente.

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martedì 14 giugno 2011

Recensione SET IT OFF - FARSI NOTARE

Recensione set it off - farsi notare




Regia di F. Gary Gray con Jada Pinkett Smith, Kimberly Elise, Queen Latifah, Vivica A. Fox

Recensione a cura di foxycleo

Felix Gary Gray, newyorchese classe 1969, è un regista di videoclip e di film, oltre a essere produttore cinematografico. Tra le sue pellicole più note si annoverano: "Il Negoziatore", "The Italian Job", "Be Cool" (di cui è anche produttore) e il più recente "Giustizia Privata". Ha collaborato con musicisti come Outakast, Jay-Z e Babyface.
Nel 1996 dirige "Set it off" una pellicola (passata quasi inosservata in Italia) che racconta la storia di quattro ragazze afroamericane che tentano di acquistare maggior sicurezza in loro stesse e prendere così il controllo della propria vita senza farsi trasportare da essa. Cosa quest'ultima che troppo spesso accade nel loro quartiere di nascita alla periferia di Los Angeles.

Le protagoniste del film di F. Gary Gray non rinunciano ai voli pindarici tipici della giovinezza e soprattutto dettati da una realtà forzata, imposta, chiusa. Le quattro protagoniste arriveranno a sublimare l'istantaneità di un pensiero che frequentemente può attraversare la mente umana, quanto mai in questo periodo di crisi economica e sociale, come quello che il mondo sta affrontando: per questo il film risulta ancora attuale nonostante gli anni trascorsi.

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lunedì 13 giugno 2011

Recensione TATANKA

Recensione tatanka




Regia di Giuseppe Gagliardi con Clemente Russo, Carmine Recano, Giorgio Colangeli, Rade Serbedzija, Susanne Wolff, Sascha Zacharias, Raiz, Damir Todorovic, Claudia Ruffo, Lorenzo Scialla, Vincenzo Pane, Luisa Di Natale, Enzo Casertano, Luis Molteni

Recensione a cura di Corinna Spirito (voto: 7,0)

Il regista Giuseppe Gagliardi ha definito "Tatanka" la sua opera seconda, un film scritto "a dieci mani", poiché prende spunto da vari scritti, anche se principalmente dal racconto che Roberto Saviano ha pubblicato nella sua raccolta "L'inferno e la bellezza", in cui ci narra parte della storia del campione italiano di pugilato Clemente Russo.
Soprannominato appunto "Tatanka" (cioè bufalo) e cresciuto a Marcianise, Clemente Russo, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Pechino, ha dato moltissimo a questo film: la sua storia, le sue origini e anche il suo stesso volto. Nonostante la storia del film "Tatanka" non sia esattamente la sua, di somiglianze ce ne sono eccome e quindi quando gli è stato offerto il ruolo del protagonista Michele, non ha saputo dire di no.

Michele è un ragazzo cresciuto nel napoletano e abituato alle delinquenze e alla legge camorrista, ma da subito ci accorgiamo che non è una persona di animo cattivo: pur di coprire un omicidio commesso dall'amico Rosario, per lui quasi un fratello, sconterà diversi anni di carcere.
Poi arriva il suo incontro con la boxe: un colpo di fulmine. La disciplina e la fatica non lo spaventano perché qualcuno ha capito quanto vale; il suo allenatore Sabatino lo considera diverso, speciale e vuole portarlo alle Olimpiadi. Uscire dalla camorra quando tutti quelli che ha intorno, anche l'amico Rosario, ne sono coinvolti non è facile, ma Michele tiene duro e la boxe, ancora una volta, come in "Rocky", in "Million Dollar Baby" o nel recente "The Fighter" sarà la leva del suo riscatto sociale.

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venerdì 10 giugno 2011

Recensione ESP - FENOMENI PARANORMALI

Recensione esp - fenomeni paranormali




Regia di The Vicious Brothers con Sean Rogerson, Juan Riedinger, Ashleigh Gryzko, Mackenzie Gray, Merwin Mondesir, Michele Cummins, Shawn MacDonald, Ben Wilkinson, Luis Javier, Arthur Corber, Bob Rathie

Recensione a cura di Giordano Biagio

L'autore-regista Lance Preston, alla ricerca di colpi giornalistici sensazionali, intende girare un documentario-tv all'interno di un ex ospedale psichiatrico abbandonato, di nome Collingwood Psychiatric. Si vocifera che il palazzo sia infestato da fantasmi, da veri e propri spettri, anime vaganti di alcuni pazienti folli, morti in condizioni psicofisiche spaventose. Il documentario televisivo, se attuato con il metodo di ripresa del reality, può rappresentare un vero e proprio scoop con tutti i vantaggi, anche economici, che ne conseguono.

Il regista Preston cerca dunque di realizzare un reality di grande impatto emozionale, al limite della correttezza, con l'idea anche di rafforzare il senso di realtà delle riprese, rinchiudendosi alla sera con un medium e la sua troupe televisiva all'interno dell'edificio, senza alcuna possibilità di contatto con l'esterno. La porta d'ingresso verrà riaperta solo al mattino dal di fuori da un incaricato.

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