Recensione the tree of life
Recensione a cura di Stefano Santoli (voto: 8,5)
"La vita vera si svolge quando siamo soli, quando pensiamo,
percepiamo, persi nei ricordi, trasognati eppure presenti a noi stessi,
gli istanti submicroscopici"
Don DeLillo, Punto Omega
E' un film che flirta con il sublime. "The tree of life" è arte che, il sublime, non si limita a sfiorarlo soltanto, ma, per lunghi tratti, lo crea.
A un'unica visione rischia di spazientire, anche se si va a vederlo predisposti ad un'esperienza impegnativa. Anche se lo si segue con concentrazione e attenzione. Spazientisce l'assenza di una trama perché, dopo lo stupore con cui le prime sequenze del film ci conducono per mano in una dimensione di pura meraviglia, la lunga seconda parte del film è narrativamente lineare ma priva di un'ossatura narrativa convenzionale. Lì lo stupore si attenua. Infine, nell'ultimo quarto d'ora, con uno scarto estetico non da poco, Malick ci immerge completamente in una dimensione mistica, atemporale, inusitata nel suo cinema, e a forte rischio di naiveté. Una dimensione in cui persino chi condivida il forte anelito religioso che permea il film non è detto si trovi a proprio agio.
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