Recensione pazze di me
Recensione a cura di peucezia
Cosa accade a un uomo costretto a vivere in una tribù di donne un po' fuori di testa?
Questo è in grandi linee il leitmotiv dell'ultimo film di Fausto Brizzi, una patinata commedia con molti nomi di rilievo e, per protagonista maschile, il solito idiota Francesco Mandelli nel ruolo di Andrea, sfortunato visir all'incontrario.
Ispirato in grandi linee al film di Steno "Totò e le donne", dove un uomo di mezz'età raccontava le sue mille disavventure capitate a causa del gentil sesso, non meno misogino del primo film "Pazze di me" è in realtà una presa in giro su uomini e donne, stressati, sull'orlo di una crisi di nervi e incapaci di scelte efficaci.
La famiglia al femminile del protagonista Andrea è apparentemente "realizzata" ma al contempo è afflitta da insormontabili difetti: la madre è una ferrea amministratrice di condomini che comanda tutti a bacchetta; la sorella maggiore è una femminista convinta e avvince centinaia di donne con le sue conventions; un'altra, notaio a ventidue anni crede di essere perfetta, ma in realtà è pedante e capricciosa. Poi c'è la bionda finta classica oca giuliva che però riesce a essere professionale in campo lavorativo. Completano il quadro una badante poco collaborativa e una nonna ex docente di astrofisica e molto simile nell'aspetto trasandato alla ben nota Margherita Hack.
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