lunedì 18 marzo 2013

Recensione SINISTER

Recensione sinister




Regia di Scott Derrickson con Ethan Hawke, Juliet Rylance, Fred Dalton Thompson, James Ransone, Michael Hall D'Addario, Clare Foley, Rob Riley, Tavis Smiley, Janet Zappala, Victoria Leigh

Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli (voto: 7,0)

Ellison Oswalt (Ethan Hawke) è uno scrittore in crisi economica e intellettuale. I suoi libri sono ricostruzioni di reali fatti di cronaca rimasti irrisolti. Il suo primo libro "Kentucky Blood", in cui egli scoprì elementi e indizi che erano sfuggiti agli inquirenti e che permisero una corretta ricostruzione del delitto, fu un successo, ma i libri successivi non ne hanno seguito la scia e l'ultimo ha in qualche modo depistato le indagini permettendo all'autore degli omicidi di farla franca. Sperando di emulare il successo di "Kentucky Blood", Oswalt si trasferisce insieme con sua moglie e i loro due figli in una casa che è stata teatro di un efferato delitto irrisolto. Tutti i membri della famiglia, che abitava in quella casa, sono stati impiccati a un albero del giardino ad eccezione della figlia più piccola, che è scomparsa.
Oswalt, che ha taciuto alla propria famiglia il dramma che si è consumato nella loro nuova abitazione, spera di riuscire a ricostruire correttamente gli accadimenti e di risolvere il caso individuando l'autore del delitto.
Nella soffitta della casa scopre una cassa con dentro un proiettore e alcuni film amatoriali Super8. Ciascuno di essi è la ripresa in diretta di efferati delitti familiari, incluso quello su cui Oswalt sta indagando, avvenuti in un arco temporale di circa cinquant'anni.
Oswalt decide di non consegnare il materiale alla polizia e di utilizzarlo per la propria indagine. Così facendo scopre che i delitti non solo hanno molti elementi in comune ma addirittura c'è un fil rouge che li lega. Questo lo costringe a pensare che la mano dell'assassino sia sempre la stessa.

"Sinister" è un film a basso costo che nasce da una sceneggiatura originale scritta a quattro mani da C. Robert Cargill e Scott Derrickson, che ne firma anche la regia.
L'idea di base è semplice e non particolarmente innovativa, ma sicuramente efficace. La sua struttura elementare prevede una singola location che sia teatro dell'intera vicenda e un singolo attore protagonista intorno al quale ruotano gli altri personaggi.
Lo schema narrativo è quello del Thriller psicologico che, lentamente scivola nel paranormale. L'evoluzione della storia è pilotata dagli sceneggiatori spingendo lo spettatore sul percorso che essi hanno deciso di intraprendere. L'onestà narrativa conferisce alla storia anche una sana prevedibilità, che però non è frutto di una ricostruzione logica, ma dell'uso costante di cliché narrativi già collaudati nella cinematografia di genere.
Nonostante tutto ciò, "Sinister" è un film solido e che funziona molto bene.

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