giovedì 1 dicembre 2005

Recensione LORD OF WAR

Recensione lord of war




Regia di Andrew Niccol con Nicolas Cage, Ethan Hawke, Jared Leto, Bridget Moynahan, Eamonn Walker, Ian Holm, Sammi Rotibi

Recensione a cura di Simone Bracci

Il signore della guerra è colui che ne decide le sorti vendendo il mezzo più semplice al miglior offerente: le armi. Perché la vera arma di distruzione di massa non è rappresentata da un ordigno nucleare, ma da una tonnellata di mitragliette Uzi convogliate illegalmente nei paesi in guerra e date in mano ai bambini-soldato. Questo è l'assunto di base del nuovo film di Andrew Niccol, uno dei pochi "autori" hollywoodiani che giocano col sistema, si pongono sulla soglia del circuito mainstream, raccontando le loro storie. Spesso crude, ironiche e pervase da un alone di ambigua moralità. "Lord of war" ne è solo l'ultimo (dirompente) esempio, un'opera che l'autore di "The Truman Show", "S1mone" e "Gattaca", ha trasformato in un inno al cinismo, dove non è mai stato tanto vergognoso schierarsi dalla parte del cosiddetto antieroe.

Un uomo, Yuri Orlov, che fa del suo lavoro di mercante d'armi una professione di vita, un mestiere che richiederà il suo sangue e che lo lascerà solo e pieno di rimorsi, dopo vent'anni trascorsi in lungo e in largo tra i peggiori olocausti silenziosi che la storia recente ricordi: dall'Africa Centrale ai Balcani. Un impeccabile Nicolas Cage dà il volto al protagonista, riuscendo nella machiavellica impresa di rendere credibile tanto la difficoltà di comunicare con la propria famiglia (dal fratello Jared Leto, alla splendida moglie Bridget Moynahan), quanto la lucida tranquillità dell'inganno che i suoi occhi hanno mentito di fronte all'ennesima perquisizione dell'agente di polizia (Ethan Hawke), messosi sulle sue tracce.

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