lunedì 14 maggio 2007

Recensione IL GRANDE CAPO

Recensione il grande capo




Regia di Lars von Trier con Benedikt Erlingsson, Iben Hjejle, Anders Hove, Jens Albinus, Jean-Marc Barr, Casper Christensen, Peter Gantzler

Recensione a cura di maremare (voto: 7,5)

"Il Grande Capo" inizia con l'immagine riflessa di Lars Von Trier, che dietro una finestra dello stabile dove verrà quasi interamente girato il film, gioca con le parole: "Voi vedete il mio riflesso ma questo non vuol farvi riflettere". Anzi, insiste, non ha altro significato che quel che si vede.
Fin dall'inizio, quindi, lo spettatore si disporrà a non perdersi in riflessioni. Poco importa che, più tardi, l'attore che recita il ruolo del Grande Capo (magnificamente interpretato da Jens Albinus), costretto a studiare due scarne e banali righe per la sua parte, affermi: "Il testo dice molto di più di quello che dice", e che uno dei personaggi provi a farci desistere: "La vita è come un film Dogma", gli fa dire Von Trier, "il fatto che sia faticosa non significa che non dica delle verità".

Che cosa accade, ne "Il Grande Capo"?
Immediatamente a spiccare è un continuo "saltellare" delle immagini: ogni tanto, nel fluire delle inquadrature viene tolto qualche fotogramma. Anche non volendo rifletterci, a noi pare che un senso ci sia nell'espediente e pensiamo ai due protagonista del film, fra loro speculari. L'uno capo finto ma Attore vero, l'altro attore finto e Capo vero, non sopportano di non essere al centro dell'attenzione. E per esserlo sono disposti a qualsiasi bassezza. Insomma, se fossero un regista cinematografico, il loro narcisismo non avrebbe remore a tagliare fotogrammi un po' qua e un po' là, giusto perché gli spettatori non dimenticassero chi comanda.

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