Recensione vicky cristina barcelona
Recensione a cura di GiorgioVillosio
Due amiche americane, in vacanza a Barcellona, si contendono un amante spagnolo, alla scoperta dell'amore; lo contendono però anche alla ex moglie separata, che l'uomo non riesce a rimuovere.
Il tutto finirà per rientrare nella più assoluta normalità.
È davvero sorprendente la capacità del grande Woody Allen di sopravvivere a se stesso, rinnovandosi di continuo, anche a parità di tematiche: nessuno potrà terminare la visione di questo film rimproverandogli di raccontare sempre le stesse storie, sull'amore e sulle donne. Né si potrà rimprovare ad Allen di essersi annoiati, stante la brillantezza, l'ironia e l'estemporaneità delle vicende e dei personaggi, solo in apparenza sempre uguali a se stessi ma, in realtà approfonditi in ogni sfaccettatura, sotto angoli di visuale sempre diversi. Il risultato è quello di una percezione del profondo e di una speculazione sull'umano che è proprio solo della psicologia pura, o del grande pensiero filosofico.
Tanto acume deriva certamente al magistrale Woody Allen dalle sue origini ebraiche, ma pure forse da un dato anagrafico: dall'esperienza umana di chi abbia circumnavigato l'orbe terracqueo, e, a chiusura del suo ciclo, tiri certe somme in modo definitivo, lasciando una traccia del passaggio terreno con la sua interpretazione del mondo.
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