Recensione highlander - l'ultimo immortale
Recensione a cura di 1819 (voto: 8,0)
Cosa differenzia un cult da un qualsiasi altro film? Domanda apparentemente semplice, che cela però parecchie sfaccettature. Esempio: l'accoglienza per questa ristretta categoria di pellicole può essere tiepida per tutta la permanenza nelle sale cinematografiche, salvo poi esplodere a distanza di tempo, graziandole dall'inglorioso dimenticatoio. Certi di avere a che fare con delle opere non comuni è facile farsi condizionare al momento della valutazione, tuttavia è uno stimolo per cercare di scovarne i lati più interessanti.
Primi minuti di "Highlander - L'ultimo immortale". L'inizio è per così dire rivelatore, svelando i contorni di una storia originale che desta nello spettatore una giusta dose di interesse: il parcheggio sotterraneo di uno stadio, due uomini che ingaggiano una lotta impugnando spadoni medioevali. Ne resterà soltanto uno.
All'apparenza anacronistica, questa scena non è che un assaggio di quello che verrà, la storia di un immortale, un uomo che possiede la fortuna - o la disgrazia - di poter vivere all'infinito. Proprio questo contrasto interiore sarà la struttura portante dell'intera vicenda, un autentico viaggio mistico.
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