Recensione quando la notte
Recensione a cura di kowalsky (voto: 4,0)
Marina, madre di un vivace bambino di un anno, va a trascorrere con lui, lontana dal marito, un intero mese di vacanza in montagna. Incapace com'è di aderire al ruolo materno, quasi sopraffatta dal peso delle responsabilità e dalla difficoltà di crescere un figlio, cerca nella pace dei monti una soluzione alle sue inquietudini. E per questo affitta l'intero piano di una casa di proprietà di una rude guida alpina, Manfred (Filippo Timi), che odia le donne e non fa niente per nasconderlo, sopraffatto da un trauma infantile (lui e i suoi fratelli sono stati abbandonati dalla madre quand'erano piccoli). Infatti l'uomo cerca di evitare qualsiasi contatto con la sua "ospite", limitandosi ad ascoltarla quando parla al figlio o quando lo sgrida durante le sue notti insonni. Una sera, davanti all'ennesima sfuriata con il piccolo, accade un evento drammatico che improvvisamente avvicina Manfred a Marina. E tutto questo sarà l'inizio di un complesso rapporto di rivelazioni e sospetti che porta due persone dalle affinità lontanissime a odiarsi, ricattarsi e infine a costruire una sorta di complicità affettiva.
"E' un tema un po' tabù, io penso questo, ci sono quasi delle risate d'angoscia, e credo che sia la forza del film"
Cristina Comencini
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