mercoledì 7 settembre 2011

Recensione M, IL MOSTRO DI DUSSELDORF

Recensione m, il mostro di dusseldorf




Regia di Fritz Lang con Peter Lorre, Ellen Widmann, Otto Wernicke, Inge Landgut, Theodor Loos

Recensione a cura di pier91 (voto: 10,0)

"Ero stufo marcio, sai, di film enormi come "Metropolis" e così via. Volevo fare un film personale che avesse a che fare con un essere umano, con un male sociale. Così feci M"
Da un'intervista a Fritz Lang del 1975

Nel 1931 la Germania è lo scenario di bruschi cambiamenti sociali che sconvolgeranno l'intero assetto europeo. L'instabilità politica, il gravissimo stallo economico e un clima da guerra civile stanno portando la Repubblica di Weimar alla disfatta. Nel frattempo il Partito Nazionalsocialista di Hitler ottiene sempre più consensi. In questo marasma generale Fritz Lang, peraltro d'origini ebraiche, vive d'inquietudine e di terrore premonitore. Se non bastasse, l'ultimo capolavoro, "Metropolis", era stato un insuccesso di critica e un flop commerciale clamoroso, tale da trascinare il regista in una sofferta crisi artistica. L'idea di un nuovo film lo coglie inaspettatamente, se è vero che gli viene fornita da un articolo che riguarda Peter Kurten, un pedofilo serial killer conosciuto come "Il vampiro di Düsseldorf". Lang e sua moglie Thea von Harbou, con la quale scriverà lo script, compiono numerose ricerche sui delitti a sfondo sessuale, visitando manicomi, prigioni, stazioni di polizia. Quel che convince definitivamente il regista a realizzare la pellicola è la totale libertà espressiva che gli promette la casa di produzione cinematografica "Nero-Film". "M - Eine Stadt sucht einen Mörder" ("Una città cerca un assassino") rappresenta l'unica occasione, nella carriera di Lang, di avere il pieno controllo su sceneggiatura e montaggio. Ciò nonostante il film non avrà facile distribuzione né in Germania né nel resto del mondo (in Italia uscirà solo nel 1960 col titolo "M-Il mostro di Düsseldorf").
Le riprese ad ogni modo iniziano con buone premesse e durano appena sei settimane, concludendosi a marzo. Curiosamente Kurten verrà processato e condannato a morte appena un mese dopo.

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