Recensione the amazing spider-man
Recensione a cura di Luke07 (voto: 6,0)
Peter Parker è un liceale che vive con gli zii, abbandonato dai suoi genitori quando ancora era solo un bambino. La scoperta di una valigetta appartenuta a suo padre risveglia in lui il desiderio di sapere la verità circa la loro scomparsa. Entra così in contatto con il dottor Curtis Connors, collega e amico del padre di Peter, nella speranza di scoprire qualcosa in più del suo passato. È l'inizio di un nuovo futuro.
Cinque anni sono passati dall'ultimo passaggio sul grande schermo dello spara ragnatele ideato da Stan Lee. Era il 2007 e "Spiderman 3" completava una trilogia iniziata nel 2002 con Tobey Maguire e Kirsten Dunst nei panni rispettivamente di Peter Parker e Mary Jane Watson. Un quarto episodio in realtà avrebbe dovuto seguire, tanto che John Malkovich fu addirittura scritturato per la parte del villain Vulture (L'avvoltoio), invece a sorpresa dissidi tra la Sony e il regista Sam Raimi portarono a sospendere il tutto e ad annunciare inaspettatamente il riavvio del franchise.
Inutile dirlo, in molti storsero il naso. Il ricordo della trilogia di Raimi era ancora troppo vivo, troppo forte e, diciamolo pure, anche appagante, per poter accettare l'idea di un reboot così inatteso, senza contare che il primo "Spiderman" fu il precursore dei cinecomics del 2000.
D'altro canto l'idea che la Sony rinunciasse ad un franchise di questo tipo, con ancora un enorme potenziale da esprimere, era fuori discussione, nonostante il rischio di scontrarsi con la memoria della saga precedente fosse piuttosto concreto.
Ecco dunque che, per evitare di riproporre una storia già vista, la sceneggiatura di James Vanderbilt affronta aspetti della vita di Peter Parker poco conosciuti al grande pubblico, come la storia dei suoi genitori o della sua prima fidanzata Gwen Stacy, smarcandosi dai film di Raimi.
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