Recensione il primo uomo
Recensione a cura di Mimmot
"Ogni bambino contiene già i germi dell'uomo che diventerà"
Il 4 gennaio 1960 Albert Camus, scrittore e filosofo francese, premio Nobel per la letteratura del 1957 e uno dei padri dell'esistenzialismo ateo del '900, trovava la morte in un tragico incidente automobilistico, le cui dinamiche non sono state mai del tutto chiarite (si parla di un attentato del KGB come ritorsione per alcuni articoli scritti dallo stesso Camus contro l'invasione dell'Ungheria da parte della Unione Sovietica, ma è solo una supposizione). Un autore in rivolta contro gli schemi ideologici che si andavano cristallizzando nell'Europa della metà degli anni '50.
All'interno della macchina semidistrutta fu rinvenuto un manoscritto con alcune correzioni e cancellature e diverse varianti. Era la bozza incompiuta del romanzo "Le premiere homme" che Camus portava con sé al momento dello schianto mortale contro un albero, avvenuto nei pressi del comune di Villeblevine nell'Yonne.
Dopo un meticoloso lavoro di riordino il libro, ultimo atto di una ricerca di sé e del senso del proprio tempo, in cui sono contenuti i punti cruciali sulla sua visione filosofica della vita, venne pubblicato postumo nel 1994 a cura della figlia di Camus, Catherine.
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