Recensione viva la liberta'
Recensione a cura di peucezia
E' davvero un piccolo gioiello questo film firmato da Roberto Andò, dove ogni cosa funziona, come l'ingranaggio minuscolo di un orologio, a cominciare dall'interpretazione di Toni Servillo che si sdoppia in due gemelli uguali e diversi, riuscendo a dare a entrambi le giuste sfumature caratteriali, ma è anche ottimo Valerio Mastandrea, freddo e lucido ma anche malinconico di una malinconica espressa con gesti ed eloquenti espressioni facciali.
Ispirato vagamente al "Fu Mattia Pascal" di Pirandello e pervaso comunque da un'aura pirandelliana per toni e temi, ma anche a "Il profeta", film di fine anni Sessanta con uno strepitoso Vittorio Gassman nei panni di un onorevole baciapile e di un fratello alternativo che poi lo sostituisce, "Viva la libertà" ritorna alla riflessione politica senza essere per questo capzioso: il protagonista è il leader dell'opposizione che dopo un episodio forte di contestazione si cerca una sorta di buen retiro a Parigi da una sua ex, mentre per ovviare al vuoto di potere, pericolosissimo con la situazione politico-sociale sempre sul filo del rasoio, a sostituirlo ci pensa il gemello, filosofo e malato di sindrome bipolare che al contrario riporta fiducia e consensi con le sue frasi criptiche ma al contempo spronanti.
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