Recensione red state
Recensione a cura di dubitas (voto: 6,5)
Ci sembra strano che Kevin Smith, famoso regista di commedie come "Clercks", "Dogma" e Jersey Girls, diriga un horror movie. Ed in effetti non è proprio così.
"Red State" non è proprio un horror, ma un action movie con alcuni elementi horror e altri da commedia, che si mescolano perfettamente dando vita ad un prodotto interessante ed originale, ma con alcuni difetti (che poi analizzeremo).
Trevis (Michael Angarano), Jarod (Kyle Gallner) e Billy-Ray (Nicholas Braun), tre adolescenti colpiti da una tempesta ormonale, si danno incontro con una donna di facili costumi in un camper in mezzo al bosco. Fortuna vuole che durante il tragitto si scontrino con l'auto di uno sceriffo, il quale darà loro la caccia infuriato e desideroso di giustizia.
Appena entrati nella piccola abitazione, vengono costretti a bere della birra, una miscela esplosiva di sonniferi o droga che li porta ad addormentarsi nel giro di pochi minuti. Proprio così, verranno portati attraverso gabbie animalesche nella villa di Albin Cooper (Michael Parks), un pastore fanatico religioso che predica contro l'omosessualità e la fornicazione, spinto da un reverenziale timore verso Dio. Al suo seguito ci sono vari proseliti, che lo vedono come una guida spirituale, l'unico in grado di risvegliare in loro la fede divina. Dopo un martellante e pedante discorso contro gli omosessuali, che definisce come dei malati in grado di diffondere i peggiori costumi nella società, utilizza i suoi ostaggi come agnelli sacrificali, uccidendoli ad uno ad uno nei modi più atroci (una pistola in tempia per intenderci). Un gruppo di poliziotti irrompe nella villa ed inizia una sparatoria alla "call of duty": terroristi fanatici dotati di artiglieria pesante contro sceriffi locali, chi vincerà la "guerra"?
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