Recensione il giorno + bello
Recensione a cura di peucezia
Primo lungometraggio di Massimo Cappelli, il film si occupa di un tema spesso usato ed abusato nella cinematografia: la preparazione al giorno delle nozze, "il giorno più bello" appunto. La "variante" sta nel fatto che i futuri sposi in questione Leo e Nina (Fabio Troiano e Violante Placido, tra l'altro coppia anche nella vita reale), sono due giovani d'oggi, apparentemente anticonformisti e tra l'altro conviventi già da tempo. L'idea iniziale di un matrimonio anticonvenzionale si sposta via via verso una cerimonia fin troppo conformista e classica portandosi via antiche certezze.
Anche se non originalissimo in quanto a soggetto, il film di Cappelli gioca molto sull'ironia e su situazioni paradossali pur nella loro apparente normalità. La base del film è fondamentalmente teatrale, i protagonisti e i loro comprimari fanno appello fino in fondo alle loro capacità dialettiche.
Il film non è basato su azione o mimica, ma è decisamente "parlato". Spiccano in quanto a inventiva verbale l'amico e collega di Leo alias Marco Giuliani e il pirotecnico padre Tito, un ex militante di estrema sinistra fattosi frate che fulmina i suoi fedeli con prediche infarcite di citazioni dal "Capitale" di Marx. Un posto a sé lo merita Shel Shapiro, ovvero il padre della protagonista, ex hippy e barricadero ma anche a suo modo amante della tradizione, mentre Carla Signoris si limita ad alcune insipide battute riservando evidentemente la sua verve alle partecipazioni televisive accanto al marito Maurizio Crozza.
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