martedì 28 novembre 2006

Recensione SEVEN

Recensione seven




Regia di David Fincher con Morgan Freeman, Brad Pitt, Kevin Spacey, Daniel Zacapa, Gwyneth Paltrow, John Cassini, Bob Mack, Peter Crombie

Recensione a cura di Matteo Sonego

Il tenente di polizia William Somerset (Morgan Freeman), sta per andare in pensione. Nella sua ultima settimana di lavoro gli viene affiancato il neo arrivato David Mills (Brad Pitt), detective giovane ed ambizioso, desideroso di far carriera. I due vengono costretti a lavorare insieme nel tentativo di catturare un terribile serial killer, John Doe (Kevin Spacey), il quale sta commettendo una serie di terribili omicidi. Tutte le vittime condividono colpe riconducibili ai sette peccati capitali.

Eccezion fatta per "Il silenzio degli innocenti", questo film non ha eguali nell'ambito del proprio genere. Angosciante, spietato, geniale, sono i primi aggettivi che vengono in mente già alla prima visione di questa pellicola eccezionale.
David Fincher non lascia nulla al caso, a partire dai titoli di testa, intervallati da immagini che si riferiscono alla preparazione degli omicidi, fino all'ultima scena, chiusa con una citazione da Hemingway. Lo svolgersi della trama è piuttosto fluido, mentre il ritmo, costante per tutti i 121 minuti, ha un picco unicamente nella scena dell'inseguimento. Il finale chiude il cerchio e fa in modo che ci si renda davvero conto di quale sia il piano effettivamente architettato da un serial killer "divino" per la storia del cinema: John Doe.
Il film ruota attorno a lui: un grande Kevin Spacey, monumentale nel recitare la parte del predicatore killer, calmo e freddo come nessun altro, paziente, costante, coerente e tremendamente determinato. Impossibile dimenticare alcune scene che lo vedono protagonista e il suo sorrisino ironico nel momento in cui esclama "Oh.... Non lo sapeva!".

[...]

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