Recensione ai confini del paradiso
Recensione a cura di kowalsky (voto: 6,0)
Ci sono film che hanno il potere di intrigarti allo stesso modo con cui possono irritare.
Ne abbiamo avuto diversi esempi, di recente, con l'irrazionale e "gonfiato" ritorno al cinema di Coppola, con la sublimazione visiva dei blockbuster americani o, soprattutto, con opere indubbiamente lusinghiere dal punto di vista dello script ma capaci in più occasioni di essere "ricattatorie".
Il nuovo film di Fatih Akin, cineasta di origine turca nato ad Amburgo, sembra avere tutti i crismi per farsi amare incondizionatamente da una vasta gamma di spettatori, e questo potrebbe essere un limite più che una qualità.
Lo stesso script, che ancora una volta sottolinea il confronto sociale ed il rapporto stretto tra la Germania e la Turchia (sempre in bilico tra sprazzi di fanatismo religioso e tendenze occidentali, quest'ultima) sembra "costruito" da un abile regista che ha radicalmente sposato proprio la causa Europeista nel suo cinema.
Insomma, anche se in due ore di pellicola emerge uno squarcio con una mdp fissa e statica (e comunque alla maniera di Eytan Fox), siamo più dalle parti di Fassbinder che da quelle di Kiarostami o Guney.
[...]
Leggi la recensione completa del film AI CONFINI DEL PARADISO su filmscoop.it
Nessun commento:
Posta un commento