lunedì 5 novembre 2007

Recensione BERSAGLI MOBILI

Recensione bersagli mobili




Regia di Peter Bogdanovich con Boris Karloff, Tim O'Kelly, Peter Bogdanovich, James Brown

Recensione a cura di kowalsky (voto: 9,0)

I pionieri del cinema hanno inciso profondamente sullo schermo attraverso la Rappresentazione della Storia di una Nazione. La "Birth of a Nation", tracciata da Griffith nel suo controverso capolavoro e successivamente amplificata e pure tributata da Peter Bogdanovich in un suo film ("Nickeleodon").
Oppure, ancora, rievocata dal lirismo di Cimino ("Heaven's gate") e dall'epicità di Scorsese ("Gangs of New York").
E proprio questa Rappresentazione cinematografica celebra il suo declino prima che l'Ottava Arte festeggi il primo, storico Centenario della sua esistenza.
Agli esordi della carriera, Bogdanovich, giovane regista e sceneggiatore televisivo (aveva debuttato con un documentario tv, "The great professional: Howard Hawks" sul celebre regista) si guarda indietro con lo stesso timore reverenziale per cui sente di essere rappresentante e guida di una Nuova Generazione di registi indipendenti americani (il già affermato Corman, Monte Hellman, Sarafian, Mulligan, Pollack, Altman, Mazursky, etc.) verso un futuro che "non c'è": un giovane autore che crede che "tutti i buoni film siano stati già fatti" non è il massimo per le aspettative dell'industria cinematografica.

Bogdanovich ammette la sua smodata passione per Hawks, al quale ha appena dedicato un documentario, e condivide le teorie del Gran Vecchio quando, nelle interviste, si dimostra deluso dalle nuove prospettive del mezzo cinematografico.

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