giovedì 24 novembre 2011

Recensione MIRACOLO A LE HAVRE

Recensione miracolo a le havre




Regia di Aki Kaurismaki con André Wilms, Kati Outinen, Jean-Pierre Darroussin, Elina Salo, Evelyne Didi, Quoc Dung Nguyen

Recensione a cura di paul (voto: 9,0)

Miracolo Kaurismaki. A 4 anni da "Le luci della sera" il regista finlandese torna sul grande schermo, e lo fa da grande Maestro.
Marcel Marx, un ex scrittore bohemmienne che ora fa il lustrascarpe, vive in un quartiere popolare di Le Havre, nord della Francia, insieme alla moglie Arletty e la cagnetta Laika.
Un giorno casualmente incontra Idrissa, un ragazzino di colore giunto clandestinamente in Francia attraverso un container e scappato dai controlli della polizia. Marcel, nonostante le ingenti difficoltà economiche, si promette di far arrivare Idrissa in Inghilterra, dove vive la madre.Nel frattempo però deve affrontare anche l'improvvisa malattia della moglie.

"Miracolo a Le Havre" è una favola dickesiana, ma anche stile Frank Capra (e che cita, già dal titolo, "Miracolo a Milano", indimenticabile film sui barboni meneghini Palma d'oro a Cannes nel 1951): non solo nei contenuti, ma anche nella delineazione della storia, seppure il riferimento dostojevskiano non manca mai.
I poveri cristi, gli ultimi, i perdenti: è da loro che può ripartire la società. La "società delle formiche" prevista più volte da Ingmar Bergman, forse avrà già attecchito nel nostro Occidente, ma tra le classi più abbienti, non tra i poveri.
E' non è un caso che Kaurismaki ambienti la storia in Francia: "Libertè! égalité! fraternité!". Forse i primi due motti non sono espressi nel racconto, ma il terzo di sicuro.

[...]

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