mercoledì 11 gennaio 2006

Recensione LABYRINTH

Recensione labyrinth




Regia di Jim Henson con David Bowie, Jennifer Connelly, Shelley Thompson, Christopher Malcolm

Recensione a cura di kaiser soze

Sarah (Jennifer Connelly) è un'adolescente che passa il suo tempo a recitare parti di un libro (Il Labirinto) ma non riesce mai a ricordare il passaggio finale, quando la protagonista si libera dell'influenza del cattivo di turno. Tornando a casa, una sera, scopre che il padre e la matrigna devono uscire, e che spetta a lei badare al fratellastro Toby.
Esasperata dai continui piagnistei del piccolo, dalle ingiustizie che crede di subire (la lite con la matrigna, il trovare il suo peluche preferito nella culla del neonato) e dal fatto di ritenere di non essere libera di fare ciò che vuole, prega il re dei Goblin di venire e portarsi via il piccolo Toby.
Ma come recita il vecchio detto: "Attento a cosa desideri, perché potresti ottenerlo!". Jareth (David Bowie), il re dei Goblin e signore del Labirinto, viene e se lo porta via...
Comincia così la sua ricerca del bambino che la porterà ad attraversare il labirinto, incontrando strani esseri, e dove si troverà ad affrontare indovinelli, trabocchetti e tradimenti.
Questo è il mondo di Labyrinth.

La storia riprende quel filone narrativo che vede la protagonista entrare in un mondo fantastico ed intraprendere un viaggio che, oltre a portarla alla ricerca del fine ultimo (in questo caso riportare a casa il bambino) la guiderà ad una nuova consapevolezza di se.
Il tema era già stato affrontato in letteratura da storie come "Alice nel paese delle meraviglie" di Carrol e "Il mago di Oz" di Baum, al quale Labyrinth si ispira in maniera molto chiara.

[...]

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