giovedì 5 gennaio 2006

Recensione TORO SCATENATO

Recensione toro scatenato




Regia di Martin Scorsese con Robert De Niro, Cathy Moriarty, Joe Pesci, Frank Vincent, Nicholas Colasanto, Theresa Saldana, Mario Gallo, Frank Adonis, Martin Scorsese

Recensione a cura di Laura Ciranna

E' strano come tante volte il tempo sia galantuomo e come ciò che venne ingiustamente stroncato dalla critica riceva il suo giusto tributo per altre vie. "Toro Scatenato" venne fatto a pezzi con violenza al momento della propria uscita nelle sale, al di là della crudezza delle immagini, la cosa in assoluto più straniante era che nessuno riusciva a capire per quale motivo Martin Scorsese volesse narrare la vita di un personaggio talmente piccino, moralmente ripugnante e meschino come Jake La Motta. Tutti, compresa la troupe di Scorsese, si chiedevano come mai perdesse tempo a raccontare la storia di un tale fallito.
A livello di contenuti infatti, il film è tutto qui: la vita di un uomo che ha sprecato ogni occasione, ha rovinato ogni relazione umana, un uomo che non vorremmo avere neanche come vicino di casa, nulla di più. Fin dalla prima scena il regista ci proietta a viva forza nello squallore dell'ambientazione e del personaggio: un ex-campione di pugilato dalla carriera ormai conclusa, un uomo gonfio e sfatto, demoralizzante nella propria ricerca di luci (da quelle del ring ai riflettori di un bar scalcinato), ridotto ad essere la caricatura di se stesso.
Da questo punto si torna indietro. Tutta la sua vita è un flashback.

Hollywood ci ha abituati ai racconti sulle ascese esponenziali seguite da inesorabili tramonti, all'eroe che dopo aver conosciuto il successo piomba nella miseria del suo ineluttabile declino; ma Scorsese ha scelto un taglio diverso, perché l'eroe di cui ci vuole parlare non è affatto un eroe. Neanche nei suoi giorni di splendore.
Il suo sarà, dunque, un viaggio negli istinti primordiali e bestiali di un uomo gretto che si dibatte fra gelosia, paranoia, rabbia e livore cieco; il ritratto della limitatezza di un personaggio che, pur avendo guadagnato il titolo di Campione, riuscirà ad essere unicamente un campione di idiozia.
Una biografia implacabile e spietata, in cui Scorsese ci dà una progressione drammatica degli eventi: il conflitto che monta, la sfida verso il mondo, l'alienazione e gli affetti familiari, ricreando le circostanze del declino di un uomo che usa la propria vita come sacco per boxare. Un lottatore che non si accontenta di battere l'avversario, ma vuole distruggerlo.

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