Recensione hollywood ending
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Recensione a cura di Debora P.
Dopo eccellenti prove da regista e sceneggiatore, Woody Allen intiepidisce il proprio pubblico con questa "nevrotica" e un po' banale commediola.
E' la storia di un paranoico regista - interpretato dallo stesso Woody Allen - ormai dimenticato dalle luci della ribalta, al quale viene data l'opportunità di girare un film che possa riportarlo al successo. Nonostante lo scetticismo dei produttori, l'ex- moglie è l'unica a credere nelle potenzialità dell'artista. Non appena iniziate le riprese sorge però un problema a dir poco banale: il regista Val Waxman diventa cieco. Da qui in poi, con il supporto del proprio manager, cercherà in ogni modo di portare a termine le riprese del film.
Si tratta di una cecità psicosomatica, dovuta all'estrema nevrosi del protagonista, ormai caratteristica di quasi tutte le interpretazioni di Allen. Sono ormai noti i suoi "monologhi" dove ragiona ad alta voce e grazie ai quali questo film resta a galla, ma se paragonato ad altre sue opere - come ad esempio "Io e Annie" - le battute risultano meno pungenti e fini a se stesse; nonostante le parole a raffica e la gestualità a scatti, Woody Allen non riesce a far scaturire quella "liberatoria" risata alla quale il suo pubblico è abituato. Insomma, questa volta si ride poco.
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