martedì 24 giugno 2008

Recensione LUCI DELLA RIBALTA

Recensione luci della ribalta




Regia di Charles Chaplin con Sidney Chaplin, Claire Bloom, Buster Keaton, Charles Chaplin

Recensione a cura di peucezia (voto: 9,0)

Film del 1952 dal titolo originale "Limelight" ed ultima pellicola ad essere stato girata negli Stati Uniti da Charles Chaplin (l'artista dovette in seguito lasciare il paese a causa di problemi con il Maccartismo), "Luci della ribalta" rimase inedito negli USA fino al 1972, anno in cui vinse un Oscar retroattivo per la splendida colonna sonora.
Il film si presenta come un poetico saggio sulla Bellezza, l'Amore, l'Arte ma anche la Morte, nonchè anche come un nobilissimo sequel di "Luci della città", poiché anche in quella precedente storia protagonista era la Bellezza intrappolata dal buio della cecità, liberata dal mentore Charlot e poi pronta a spiccare il volo proprio quando questi rimane invece nel suo mondo di miseria materiale.

Protagonista di "Luci della ribalta" è un comico ormai in là con gli anni, Calvero, un tempo ricco e celebre ed ora abbrutito e intristito.
L'alcool ed i ricordi sono i suoi soli compagni, e già questo fa capire quanto lontani siano gli anni del sognatore Charlot, povero in canna ma con tante speranze in tasca. Ma anche di fronte a tanta miseria morale il povero Calvero ha una luce: l'affetto per una giovane ballerina in difficoltà (Claire Bloom) lo aiuta ad andare avanti.
Calvero è quindi la Saggezza, il Pigmalione della Bellezza intrappolata, il medium (inteso come mezzo, portavoce, "docente") che porta l'Arte a svilupparsi ed a palesarsi al mondo, ma in quanto anziano è destinato a rimanere ai margini ed infine a lasciare la scena della Vita. Finale quindi più malinconico, quasi un testamento spirituale del comico-regista Chaplin che si dichiara ormai stanco e pronto a lasciare il passo agli altri (molti degli attori del film sono infatti suoi figli, compreso il giovane pianista di cui si innamora, ricambiato, la Ballerina, a dimostrazione evidente dell'intenzione dell'artista di cedere il testimone).
Nel film appare un'altra vecchia gloria del cinema muto, il grande "faccia di pietra" Buster Keaton, che nella performance con Chaplin surclassò il compagno suscitandone - pare - una certa gelosia.

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