Recensione the blind side
Recensione a cura di atticus (voto: 6,0)
Lo strano caso di Sandra Bullock e di "The Blind Side", nonché cronaca di una distribuzione italiana decisamente bizzarra, per usare un garbato eufemismo.
Inutile negare che la Bullock sia una delle attrici al giorno d'oggi più amate da pubblico e botteghino. Forte di una lunga gavetta, passa dal seriel tv "Working Girl" (ispirato al fortunato film di Mike Nichols) alle commediole romantiche ("Pozione d'amore") fino ai blockbuster action ("Demolition Man" al fianco di Stallone).
Con "Speed" e, soprattutto, con "Un amore tutto suo" ha modo di sfoderare tutta la sua verve, facendo giustamente breccia nei cuori della gente con un ruolo di sognatrice dimessa e pasticciona.
Prosegue la sua scalata al successo, non senza qualche passo falso ("Speed 2 – Senza limiti" e il polpettone tratto da Heminghway "Amare per sempre"), rimanendo pur sempre fedele all'immagine stucchevole, buffa, da fidanzatina d'America, che le troppe commedie interpretate sembrano averle appiccicato addosso.
Non basta neppure una simil svolta drammatica col modesto "28 giorni", in cui interpreta un'alcolizzata in riabilitazione, per uscire dal vicolo cieco. La critica la detesta, bollandola come una bambolina smancerosa dallo sguardo spento e dagli arti gesticolanti, ma il pubblico continua ad amarla più del dovuto, portando al trionfo commerciale prodotti di infima qualità come "Miss Detective" e "Two weeks notice".
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