Recensione lo specchio della vita
Recensione a cura di kowalsky (voto: 9,0)
La voce splendida e dolente di Mahalia Jackson si estende nel silenzio di una cattedrale, mentre lo spettatore segue, attonito, una cerimonia funebre. L'epilogo di un film è l'apoteosi di tutto: del dramma, della storia, dello stesso film, della carriera di un regista capace di dare l'addio alle scene proprio al culmine del successo. Un verso di "Trouble of the world" che gli spettatori non hanno sentito recita chiaramente "I want to see my mother", e forse sarebbe stato retorico accompagnare quelle parole così affini alla vicenda, senza per questo corrompere l'emozione indotta dall'unico cineasta che ci ha spesso commosso senza che ne provassimo vergogna.
"Lo specchio della vita", remake di un film minore del 1934 di John Stahl, rappresenta la summa della carriera artistica di Sirk, ed è a tutt'oggi uno dei migliori melodrammi della storia del cinema. Anzi, probabilmente è IL MELODRAMMA per eccellenza, capace di culminare in un finale tragico che in realtà nasconde persino un revisionismo "ottimista" di stampo biblico.
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