Regia di
Christian Alvart con Ben Foster, Dennis Quaid, Cam Gigandet, Antje Traue, Cung Le, Eddie Rouse, Delphine Chuillot, Norman Reedus, Wotan Wilke Möhring, Yangzom Brauen, Niels-Bruno Schmidt
Recensione a cura di Giordano Biagio
Due astronauti, il tenente Payton (Dennis Quaid) e il caporale Bower (Ben Foster) si ridestano, stupiti, da un lungo iper sonno a bordo di un'astronave che sembra deserta; si sentono subito spaesati e perduti, nell'ambiente in cui si trovano domina un'atmosfera tenebrosa, l'unico segno, che sembra in qualche modo far presagire la presenza di altro, è un suono dal rumore strano, sinistro, che sembra provenire da una parte non ben identificata dell'astronave.
I due uomini, del loro passato non ricordano assolutamente nulla, né sanno dove erano prima né quale possa essere la meta della loro missione.
Guidato per mezzo di una radiotrasmittente dal Tenente Payton, il caporale Bower si avventura all'interno dell'astronave e gradualmente scopre una realtà spaventosa: la presenza di esseri umanoidi decisi più che mai ad ucciderli, mostri affetti dal sintomo psicotico denominato Pandorum, una gravissima malattia psichiatrica che si forma nella fase del prolungamento dell'iper sonno - una tecnica di mantenimento delle funzioni vitali dell'organismo al minimo necessario per più di cento anni, indispensabile per raggiungere pianeti simili alla Terra legati per gravitazione ad altre stelle affini al sole - oltre i limiti temporali ammessi. La malattia produce pulsioni omicide immotivate che dopo il delitto lasciano il soggetto criminale indifferente, privo di ogni senso di colpa; in coloro che ne sono affetti esistono sintomi plurimi, come paranoie, allucinazioni, fobie che tendono a scaricarsi violentemente verso ogni sostanza umanoide che è in qualche modo diversa dalla loro e un po' meno comprensibile.
I quattro astronauti lotteranno per sopravvivere e per sfuggire agli esseri-mostri intenzionati a distruggerli, ma riusciranno a sbarcare sul nuovo pianeta iniziando una vita nuova per la specie umana?
"Pandorum: L'universo parallelo" è un film horror-fantascientifico di produzione tedesca-statunitense, uscito nel 2009, firmato dal regista Christian Alvart che ricordiamo, apprezzandone particolarmente lo stile, in "Curiosity & The Cat" (1999) film horror, "Antibodies" (2005), sempre horror, ed in "Case 39" (2008), pellicola thriller.
Alvart, con un budget di produzione da 40 milioni di dollari, considerato solitamente basso per un film di questo genere, gira una pellicola di sorprendente qualità, che lascia stupiti per l'assemblaggio di sequenze sceniche così diverse tra di loro per forma e linguaggio visivo, tratte da altri film, che vengono genialmente fuse dal regista in uno stile unico dagli effetti estetici mirabili, semplicemente inserendole ben ordinate in un super codice visivo retto da una fotografia di ricchissima composizione, finemente dettagliata, con angolazioni di ripresa difficilissime che danno gran vita comunicativa al racconto; una cura fotografica sempre al primo posto nel linguaggio filmico, in uno sfondo caratterizzato da un ambiente ermetico-claustrofobico, scuro, dalle intonazioni cromatiche tristi ma intense, che configurano i contenuti del film in una luce sempre carente, insufficiente, fin quasi alla fine del film conferendo spettralità e suspense al film.
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