mercoledì 11 agosto 2010

Recensione PAURA E DESIDERIO

Recensione paura e desiderio




Regia di Stanley Kubrick con Frank Silvera, Kenneth Harp, Virgina Leith, Paul Mazursky, Steve Coit, David Allen

Recensione a cura di Giordano Biagio

Per un errore di calcolo del tenente Corby (Kenneth Harp) un aereo con quattro soldati a bordo, appartenenti a un esercito non identificabile, viene abbattuto dalla contraerea avversaria. I militari si ritrovano paracadutati e vicini al fronte nemico in un località imprecisata dove scorre un fiume che attraversa il fronte nemico.
Per ritornare nelle loro unità militari, i quattro decidono di utilizzare la corrente del corso d'acqua, servendosi di una zattera costruita con tronchi ricavati dagli alberi della foresta. Durante la preparazione del piano scorgono a una certa distanza una bella ragazza che ritorna dal fiume; i quattro sono costretti a legarla ad un albero con delle cinghie militari per impedirle ogni contatto col nemico.
Uno dei quattro, Sydney (Paul Mazursky) viene messo a guardia di lei ma il militare teme che i suoi compagni non ritornino più, la paura di essere abbandonato quindi lo invade con terrore, fino al punto da essere dominato da un delirio euforizzante che lo porta a vedere in quella donna la madre, l'amica ideale, la possibile amante occasionale. La prigioniera (Virginia Leith) nel suo immaginario diventa il tutto della creazione, ventre protettivo di una impossibile rinascita.
La donna viene slegata, dopodiché fugge costringendo Sydney ad ucciderla. L'uomo, sconvolto dal gesto, impazzisce del tutto.

In seguito il sergente Mac (Frank Silvera) convince il tenente Corby a elaborare un piano per uccidere un generale, il cui comando è stato localizzato nei paraggi; l'impresa è ghiotta può portare onori e prestigi. Il piano prevede che Mac arrivi con la zattera fin dietro le spalle avversarie distraendo con le armi i soldati nemici posti a difesa del generale, Corby e Fletcher (Steve Coit) avrebbero così trovato il tempo di uccidere il generale e il suo aiutante.
Tutto procede come previsto ma prima di sparare i due si accorgono, guardando con il binocolo, che il generale e il suo aiutante hanno i loro medesimi volti, un doppio voluto da Kubrick probabilmente per sottolineare l'unanimità della ferocia che caratterizza le guerre.
L'impresa, seppur a caro prezzo, riesce e i due, impadronitisi di un aereo a due posti fermo sulla pista della zona nemica, riescono a ritornare sani e salvi tra le loro fila. Successivamente aspetteranno sulla riva del fiume l'arrivo, drammatico, della zattera con sopra Mac ferito a morte e Sydney delirante.

[...]

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