giovedì 26 agosto 2010

Recensione LA BANDA DEL BRASILIANO

Recensione la banda del brasiliano




Regia di John Snellinberg con Carlo Monni, Luke Tahiti, Luca Spanò, Gabriele Pini, Alberto Innocenti, Massimo Blaco, Luigi Milo

Recensione a cura di pompiere (voto: 8,0)

Vaiano, comune in provincia di Prato. Paese di diecimila anime che ha dato i natali a Fiorenzo Magni, uno dei pochi ciclisti in grado di rivaleggiare con Coppi e Bartali. Un "vecchio" come non ce ne stanno più, esponente di una generazione che qualcuno considera ancora sana e di imbattibile caratura morale.

La pensano così gli autori de "La banda del brasiliano", film che ricorda da subito i classici "poliziotteschi" degli anni '70, dato il poster in bella vista di "Roma violenta" con Maurizio Merli, e quelli di altri film di Castellari, Fulci, Lenzi. Grazie ai movimenti nervosi della macchina a mano e alle gradevolissime musiche originali con tanto uso di basso, chitarra elettrica, sax e tromba, votate spesso a ritmi sincopati, i volti da "kriminali", rappresentanti di una generazione allo sbando senza riferimenti economici stabili, danno un senso al valore culturale in cui avevano creduto quando erano giovani, quando correvano con i go-kart, si baloccavano con i filmini super 8 e tiravano tardi al night.

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