martedì 10 agosto 2010

Recensione HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE

Recensione harry potter e la pietra filosofale




Regia di Chris Columbus con Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Maggie Smith, Richard Harris, Alan Rickman, Ian Hart, Tom Felton

Recensione a cura di julian (voto: 7,5)

Milioni di persone in tutto il mondo staranno ancora ringraziando quel fatidico giorno del 1990, quando una giovane venticinquenne di Bristol prese un treno Manchester-Londra dopo un fallimentare tentativo di cercar casa nel paese del fidanzato.
E' durante quel viaggio infatti, interrotto bruscamente da un guasto al motore, che, nel bel mezzo della campagna inglese, è nato improvvisamente Harry Potter così come lo conosciamo oggi: un timido occhialuto maghetto orfano, solo al mondo.
Tutta la genesi del fenomeno Harry Potter è una storia troppo lunga da raccontare, ci basti solo sapere com'è andata a finire: le avventure del maghetto, scartate da ben tre case editrici, sono diventate un best seller mondiale e la squattrinata Joanne Kathleen Rowling (la ragazza di cui sopra), costretta a "scroccare" cappuccini al cognato per poter scrivere in pace, è diventata più ricca della regina d'Inghilterra.

L'altra storia, quella del film, comincia sette anni più tardi, quando la Warner Bros decide di investire la risibile cifra di un milione di dollari (considerando come andrà a finire) per acquistare i diritti del romanzo.
Quando la fama di Harry inizia ad aumentare, il progetto pian piano prende corpo; vengono fuori subito nomi grossi: l'onnipresente Spielberg non ci pensa su due volte, anzi comincia già a fantasticare, a organizzare, a farsi venire idee. La prima è quella dell'attore protagonista, che secondo i suoi programmi doveva essere Haley Joel Osment, il bimbo prodigio che avrà gloria per Il "Il sesto senso" e "A.I. - Intelligenza artificiale". Naturalmente però le decisioni non spettano affatto a lui.
Quando i produttori riferiscono a Joanne, convinti che il suo consenso sia solo una formalità, ecco che la madre del maghetto fa valere la sua autorità, alla faccia delle regole e dei trucchi di marketing: no! Joanne vuole che il cast sia composto da tutti inglesi, uno sceneggiatore inglese che sottostia alla sua volontà e ambientazioni inglesi.
Riavutisi dal colpo, i produttori riescono comunque a fare un grande acquisto: Chris Columbus, di fatto unico componente della troupe non nato nello United Kingdom; in effetti nella clausola di J.K. non si faceva menzione di regista inglese. Con un inghippo bello e buono si riesce dunque a trovare un timoniere esperto per il film, uno che ci sa fare coi bambini, sia direttamente sul set coi baby attori, sia indirettamente al cinema con i giovani ed esigenti spettatori, forte delle esperienze con "Mrs. Doubtifire" e "Mamma ho perso l'aereo".
Il lavoro sporco tocca invece a Steve Kloves, incaricato di scrivere la sceneggiatura, sempre con la vigile guida dell'autrice.

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