mercoledì 25 agosto 2010

Recensione DERSU UZALA

Recensione dersu uzala




Regia di Akira Kurosawa con Juri Solomin, Maksim Munzuk

Recensione a cura di amterme63 (voto: 10,0)

Nell'immaginario collettivo la parola Siberia evoca l'immagine di una landa disabitata, ostile ed inospitale. Soprattutto è sinonimo di luogo dannato e terribile, dove finivano i perseguitati politici o i malviventi, senza più fare ritorno. Eppure per qualcuno la Siberia ha rappresentato la rinascita, il ritorno alla fiducia nell'attività umana e nel valore della vita. Quel qualcuno non è altri che il regista Akira Kurosawa.

Essere artisti onorati e famosi, autori di splendide opere d'arte, non significa poi più di tanto nell'ambiente cinematografico. Se per caso un regista famoso incappa in un insuccesso, allora tutto il mondo gli si rivolta contro, gli si crea il vuoto intorno, nessuno vuole più rischiare soldi per qualcuno considerato in decadenza o "perdente". Ed è quello che successe a Kurosawa nel 1970, all'indomani del grande insuccesso del film "Dodes'ka Den", su cui aveva investito in pratica tutti i suoi averi e le sue mire artistiche.

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