mercoledì 4 agosto 2010

Recensione DRACULA (1931)

Recensione dracula (1931)




Regia di Tod Browning con Bela Lugosi, Edward van Sloan, David Manner, Helen Chandler, France Dale, Dwight Frye, Herbert Bunston

Recensione a cura di Giordano Biagio

"Non si sentiva parlare che di vampiri fra il 1730 e il 1735: se ne scopriva dappertutto, gli si tendevano agguati, gli si strappava il cuore, li si bruciava. Qualcosa di simile a quanto era capitato agli antichi martiri cristiani. Più se ne bruciavano e più se ne trovavano".
Voltaire

La caccia ai vampiri in definitiva diventava una lotta contro la superstizione. Ma non c'è modo migliore per far trionfare una superstizione che combatterla.
Quale figura del diabolico, l'idea di vampiro è figlia dell'illuminismo e si afferma dopo il barocco, dopo cioè quell'horror vacui che contraddistingueva la perdita della centralità proposta dal barocco. Non è casuale che in questi secoli la storia dei vampiri provenga dall'est europeo (Vlad, l'impalatore dei turchi) e presupponga una lotta feroce tra cristianesimo e paganesimo. Da notare che la questione del sangue è un tratto tipico del politeismo pagano, là dove invece il monoteismo ebraico-cristiano ha elaborato la vicenda del nome. Basti evocare ad esempio, la portata vampiristica del rito dell'eucarestia quale tratto pagano recuperato dal cristianesimo: "prendete, questo è il mio corpo e questo è il mio sangue" (Giancarlo Ricci dal saggio Vampirismo).

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