Recensione venerdi' 13 (1980)
Recensione a cura di FrancescoManca (voto: 8,0)
Esattamente come "L'esorcista", "Halloween", "Shining" e il successivo "Nightmare", anche "Venerdì 13" può essere annoverato tra le più significative pellicole che hanno rivoluzionato il genere horror a cavallo tra gli anni '70 e '80, oltre ad essere uno dei titoli di riferimento per i sottogeneri slasher e splatter.
Alla sua uscita nelle sale nel 1980 il film, diretto da Sean S. Cunningham e scritto da Victor Miller, riscosse un notevole successo di pubblico nonostante la critica, come spesso accade in questi casi, lo stroncò di netto giudicandolo una delle ‘cose' peggiori mai prodotte sino ad allora.
Tuttavia, al di là di tutti i pareri contrastanti e poco entusiastici che ne derivarono all'epoca, è innegabile che questo primo capitolo di una delle più prolifiche saghe horror della storia abbia influito non poco sull'immaginario collettivo degli spettatori americani e non, consentendo alle due figure portanti della storia, ovvero Jason e Pamela Voorhees, di guadagnarsi un posto di rilievo tra i più carismatici e inossidabili cattivi del cinema horror.
Se visto con la mentalità e l'ottica di oggi, non è difficile accorgersi che il plot e la sceneggiatura del film non godono certo di una grande originalità nei contenuti, dal momento che i protagonisti, le situazioni e l'ambientazione fanno indubbiamente parte dei clichè e degli stereotipi che verranno in seguito abusati fino allo stremo in qualsiasi teen-horror moderno, risultando, tuttavia, per l'epoca relativamente innovativi.
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