lunedì 27 dicembre 2010

Recensione LA CROCE DALLE SETTE PIETRE

Recensione la croce dalle sette pietre




Regia di Marco Antonio Andolfi con Eddy Endolf, Annie Belle, Gordon Mitchell, Paolo Fiorino

Recensione a cura di julian (voto: 5,0)

Se qualcosa di bello i mitici anni '80 ci hanno effettivamente lasciato, la sequenza di Marco Sartori che si trasforma in lupo mannaro fa parte sicuramente di quel qualcosa.
"La croce dalle sette pietre" - sottotitolato "Il lupo mannaro contro la camorra" o "L'uomo lupo contro la camorra" - è diventato un film culto assoluto, imprescindibile e irrinunciabile per gli amanti del trash.
La sola trama suggerita dal titolo, sapiente dosaggio di mafia-movie e splatter che mette in contrapposizione due dei cattivi più in voga di polizieschi e horror anni '70 e '80, è motivo di curiosità e attrazione per gli spettatori.

L'apertura del film è macabra, in un locale seminterrato sporco dove si celebra la venuta del peloso demone Aborym, al quale si concede fisicamente una sua sacerdotessa.
Subito dopo ci spostiamo a Napoli, dove Marco Sartori, bravo e ingenuo ragazzo, si è appena ricongiunto con la cugina Carmela, che non vede da tanto tempo. Ma Napoli cela tranelli dietro l'angolo. Maldestramente dipinta come la capitale dell'imbroglio, del furto facile e dell'omertà cittadina, essa riserva al povero Marco una spiacevole accoglienza: due rapinatori di strada infatti, sul classico motorino, si impossessano della preziosa croce gemmata che egli custodisce gelosamente attorno al collo, in un'azione tutt'altro che fulminea e mascherata come invece dei professionisti dovrebbero saper fare.
Segue una vertiginosa e impavida scalata dei vertici della Camorra da parte del giovane derubato, alla continua ricerca della sua croce, ma non prima che la sua faccia da bravo ragazzo abbia attratto gli interessi di Maria, intraprendente ragazza conosciuta al night, evidentemente abituata solo a cattivi partiti.

[...]

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