giovedì 23 dicembre 2010

Recensione LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE

Recensione la donna che visse due volte




Regia di Alfred Hitchcock con James Stewart, Kim Novak, Barbara Bel Geddes, Tom Helmore, Henry Jones, Raymond Bailey

Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli (voto: 10,0)

"Tu credi possibile che una creatura appartenente al passato, un defunto, riesca a prendere possesso di un essere vivente?"

Durante un inseguimento sui tetti di San Francisco, il detective John Ferguson (James Stewart), detto Scottie, scivola e resta appeso ad una grondaia. In quel momento, guardando in basso verso la strada, è vittima di un attacco di vertigine. Il suo collega interrompe l'inseguimento e gli tende la mano nel tentativo di aiutarlo, ma perde l'equilibrio e precipita andando incontro alla morte. Dopo l'incidente e avendo preso coscienza della propria acrofobia, Ferguson decide di dimettersi dalla polizia e di prendere del tempo per se stesso.
Un giorno viene contattato da Gavin Elster (Tom Helmore) un suo vecchio compagno d'università, che grazie al matrimonio è divenuto un ricco costruttore navale. Questi chiede a Ferguson di pedinare sua moglie Madeleine (Kim Novak), perché è convinto che lei sia vittima della possessione spiritica da parte di una sua antenata di nome Carlotta Valdès, morta suicida all'età di ventisei anni. Ferguson, in un primo momento riluttante, accetta l'incarico soltanto dopo aver visto Madeleine insieme con Gavin nel ristorante Ernie's. Dopo aver salvato Madeleine da un tentativo di suicidio nella baia del Golden Gate, Scottie incomincia a frequentare la donna convincendosi che quanto afferma Gavin Elster potrebbe essere vero e che, anche se non dovesse trattarsi di un fenomeno di possessione spiritica, la donna è comunque ossessionata dalla storia di Carlotta Valdès e potrebbe ripeterne il tragico gesto. Scottie si innamora di Madeleine, che lo ricambia, ma il loro destino sembra essere già stato scritto.

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