lunedì 31 gennaio 2011

Recensione ASSALTO ALLA TERRA

Recensione assalto alla terra




Regia di Gordon Douglas con James Whitmore, Edmund Gwenn, Joan Welden, James Arness

Recensione a cura di Giordano Biagio

A seguito di una convulsa richiesta di soccorso proveniente da una zona quasi desertica del New Mexico nei pressi di Alamogordo, il sergente di pubblica sicurezza Ben Peterson (James Whitmore), coadiuvato da un piccolo aereo della polizia, esplora inutilmente per lungo tempo il perimetro interessato dalla chiamata e proprio quando è sul punto di interrompere le ricerche, individua su segnalazione del pilota dell'aereo (Fess Parker) una bambina con in braccio una bambolina rotta che cammina solitaria vicino alla strada principale del deserto. La piccola ha uno sguardo assente e non parla, il suo spettrale comportamento fa pensare che possa aver subito di recente un trauma.
Proseguendo, il sergente Ben trova un'auto con la sua casa-rimorchio distrutta e più avanti un negoziante ucciso nella sua bottega devastata dall'aggressore. Unici indizi: una strana grossa impronta di animale, un fucile piegato da una forza sconosciuta e uno strano interesse da parte degli aggressori per lo zucchero, presente sia nella casa-rimorchio che nella bottega. Di forte rilievo indirizzario per le indagini anche l'assenza di furto di banconote.

Gli agenti informano Washington e viene inviato sul posto il prof. Medford (Edmund Gwenn), mirmecologo, il quale giunge in aereo accompagnato dalla bella figlia Patricia (Joan Weldon) anch'essa ricercatrice e assistente del padre. Sul posto arriva anche Robert Graham (James Arness) ufficiale di polizia federale che coordinerà le ricerche con molta diplomazia e rispetto per la polizia locale.
Lo scienziato, analizzando i risultati delle perizie tecniche della polizia del posto, viene a sapere che nel corpo del bottegaio ucciso erano presenti grandi quantità di acido formico, quello che le formiche iniettano con il pungiglione nelle loro vittime. All'ospedale lo scienziato sottopone all'olfatto della bambina alcune tracce di quell'acido e la piccola rivive in tutta la loro violenza i fatti traumatici; lo scienziato allora non può fare a meno di pensare che grosse formiche-assassine potrebbero trovarsi nei luoghi dei delitti.

[...]

Leggi la recensione completa del film ASSALTO ALLA TERRA su filmscoop.it

venerdì 28 gennaio 2011

Recensione IL TEMPO CHE CI RIMANE

Recensione il tempo che ci rimane




Regia di Elia Suleiman con Elia Suleiman, Saleh Bakri, Ali Suliman, Amer Hlehel, Menashe Noy, Nati Ravitz, Lotuf Neusser, Avi Kleinberger, Ziyad Bakri, Ehab Assal, Alon Leshem, Lior Shemesh, Daniel Bronfman

Recensione a cura di Mimmot

"Un popolo non è solo quel che fa, è anche quel che lascia fare"

Così recita una massima di Kurt Tucholsky, vergata da una mano anonima sul muro d'Israele.
Ed è esattamente così, un popolo è "soprattutto" quel che lascia fare! Basta prendere noi, per esempio. Siamo al punto in cui siamo perché da troppo tempo lasciamo fare; perché da troppo tempo assistiamo al degrado della nostra democrazia e allo scadimento morale dei nostri valori etici; perché da troppo tempo lasciamo che si inquini la nostra vita politica e si metta alla berlina la serietà delle nostre istituzioni; perché da troppo tempo subiamo la fascinazione del moralmente illecito e tolleriamo la diffusa anteposizione dell'interesse privato all'interesse pubblico.
Quando si consente tutto ciò, quando si volge il capo dall'altra parte, quando si giustificano i dettagli umilianti delle abitudini sessuali di un anziano seduttore, quando non si sente più l'urgenza della questione morale, allora si perde il senso e l'orgoglio di essere nazione e non si vale più nulla.

[...]

Leggi la recensione completa del film IL TEMPO CHE CI RIMANE su filmscoop.it

giovedì 27 gennaio 2011

Recensione LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO

Recensione la principessa e il ranocchio




Regia di Ron Clements, John Musker con Anika Noni Rose, Keith David, Jenifer Lewis, Jim Cummings, Bruno Campos, Peter Bartlett

Recensione a cura di Corinna Spirito (voto: 8,0)

Dopo "Mucche alla riscossa" del 2004, i Walt Disney Animation Studios sembravano aver completamente abbandonato l'animazione in tecnica tradizionale a favore della CGI.
Nel 2009, però la Disney regala, con "La Principessa e il ranocchio", un ritorno alle origini per la felicità dei fan: non solo il film è interamente realizzato con animazione tradizionale 2D, ma i personaggi scelti sono da sempre i più amati della tradizione Disney: un principe e una principessa. Fu infatti "Biancaneve e i sette nani" il primo lungometraggio Disney e fu "La Bella e la Bestia" la prima pellicola d'animazione candidata all'Oscar come Miglior Film.

Diversi insuccessi hanno caratterizzato le produzioni Disney degli ultimi anni: pellicole che hanno sviluppato trame piatte o poco adatte ai più piccoli, nonché personaggi incapaci di toccare gli spettatori ("Mucche alla riscossa", "Uno zoo in fuga", "Chicken Little"), ma "La principessa e il ranocchio" ha tutti gli elementi di un buon classico Disney.

[...]

Leggi la recensione completa del film LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO su filmscoop.it

mercoledì 26 gennaio 2011

Recensione LA VENDETTA DEL MOSTRO

Recensione la vendetta del mostro




Regia di Jack Arnold con John Agar, Lori Nelson, John Bromfield, Clint Eastwood

Recensione a cura di Giordano Biagio

Due scienziati statunitensi sono interessati a uno studio approfondito sul cosiddetto uomo pesce, un essere anfibio con tratti fisionomici umani, dotato di una forza straordinaria, sopravvissuto alla sua specie in virtù di un ecosistema acquifero rimasto integro per millenni, situato in una ristrettissima zona del'Amazzonia.
L'uomo pesce è una strana creatura acquatica, dallo stato eretto, con la meccanica degli arti simili all'uomo, rivestita di squame, dotata di branchie e pinne, pregiudizialmente considerata crudele dalla polizia e dai media americani.
I due studiosi noleggiano un elegante battello dal nome Porpoise III, con a bordo tre membri di equipaggio, opportunamente attrezzato per immersioni subacquee e la cattura di pesci molto grossi.

Grazie alle informazioni scientifiche ricavate dalla precedente apparizione dell'uomo pesce, i due scienziati individuano facilmente la zona d'acqua dove la creatura anfibia potrebbe essersi rifugiata e decidono per una immersione esplorativa. Uno dei due studiosi si immerge ma viene a un certo punto aggredito dall'uomo pesce e, solo dopo una furiosa lotta, riesce a divincolarsi risalendo a bordo salvo ma ferito a un braccio.
Per catturare la creatura anfibia il team di scienziati decide di far esplodere pacchi di dinamite galleggiante, disposti in più punti dello specchio d'acqua. L'operazione riesce e il corpo della creatura viene a galla privo di sensi ma ancora in vita.

[...]

Leggi la recensione completa del film LA VENDETTA DEL MOSTRO su filmscoop.it

martedì 25 gennaio 2011

Recensione QUALUNQUEMENTE

Recensione qualunquemente




Regia di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese

Recensione a cura di peucezia

Il personaggio di Cetto Laqualunque imperversa sugli schermi televisivi italiani già da qualche anno, portarlo al cinema è diventata una naturale conseguenza. Ci ha pensato Giulio Manfredonia, regista poco noto ai più, a costruire una storia credibile (fin troppo vista la realtà dei tempi), circondando Cetto con personaggi alla sua altezza.
Colpisce la scelta di inserire Cetto in un contesto luminoso e colorato; gli abiti che i protagonisti indossano (sua moglie in primis) sono esagerati, così come spicca la cafonesca cialtroneria della sua abitazione. Il tentativo è di fare di Cetto e dei suoi sodali dei personaggi fumettistici, per suscitare ilarità.

Ma "Qualunquemente" non fa affatto ridere. Strappa qualche sorriso perché le battute ci sono, perché Albanese ha pensato al suo personaggio fondamentalmente per far ridere, ma diventa quasi impossibile divertirsi davanti alla storia presentata dalla pellicola. Raccontare la storia di un uomo ex latitante, colluso in una miriade di affari sporchi, disposto a qualsiasi bassezza (persino a mandare in carcere il suo unico figlio) pur di riuscire nel suo intento di diventare sindaco, non può che amareggiare.

[...]

Leggi la recensione completa del film QUALUNQUEMENTE su filmscoop.it

Recensione VALHALLA RISING

Recensione valhalla rising




Regia di Nicolas Winding Refn con Mads Mikkelsen, Gary Lewis, Jamie Sives, Alexander Morton

Recensione a cura di The Gaunt

Per lunghi anni un guerriero muto e dalla forza sovraumana è stato tenuto prigioniero da un capo clan vichingo. L'uomo però riesce a uccidere il suo carceriere e a fuggire assieme ad un ragazzo. Il loro viaggio sarà pieno di pericoli oscuri: imbarcatisi su una nave, si ritroveranno nel mezzo di un misterioso e impenetrabile banco di nebbia che si diraderà solo per lasciarli approdare su una terra sconosciuta.

Nicholas Winding Refn è ancora un oggetto abbastanza misterioso per il grande pubblico italiano, pur essendo stato assunto a regista di culto con l'esordio folgorante a soli 26 anni di" Pusher", in cui Refn descrive uno spaccato del mondo della microcriminalità di Copenaghen e dove omaggia allo stesso tempo un certo tipo di cinema americano che ben conosce.
Tuttavia la sua filmografia nel nostro paese è limitata sostanzialmente a "Pusher" appunto e i due capitoli successivi, sempre eccellenti dal punto di vista qualitativo, ma diretti anche per bisogni impellenti di cassa, considerato il tracollo commerciale di "Fear X" con John Turturro. Poca fortuna distributiva delle sue pellicole per il regista danese, ad eccezione di Bronson dalla comunque limitatissima circolazione.
"Valhalla rising", tuttora inedito nel nostro paese, non è certo uno di quei film fatti per compiacere il pubblico, anzi si può affermare con alta probabilità di non essere smentiti che questo film non farà emergere dall'anonimato Refn. Il tono di questa pellicola non è minimamente paragonale ad action movie come "Outlander" o "Pathfinder", tanto per citare degli esempi. Valhalla rising è un film completamente diverso, quindi bisogna mettere da parte ogni scrupolo e scordarsi ogni velleità di puro intrattenimento e divertimento.

[...]

Leggi la recensione completa del film VALHALLA RISING su filmscoop.it

lunedì 24 gennaio 2011

Recensione LA TIGRE E IL DRAGONE

Recensione la tigre e il dragone




Regia di Ang Lee con Chow Yun-Fat, Michelle Yeoh, Zhang Ziyi, Chen Chang

Recensione a cura di Severino Faccin (voto: 8,0)

Voleremo liberi attraverso il cielo come eroi senza tempo In un'altra epoca, in un luogo lontano... un'avventura epica sta per prendere forma. E se anche venissi esiliato nell'angolo più buio della terra, l'amore che è in me non lascerà che diventi uno spirito solitario

Avventura epica o storia di sentimenti e di passioni, che tocca le corde più intime dell'animo? Conoscendo Ang Lee e le sue opere sarebbe facile propendere più per la seconda lettura.
"La tigre e il dragone" è e rimane comunque un film d'azione, costruito pagando un contributo al culto popolare e alla spettacolarità, con mirabolanti giravolte nell'aria, combattimenti a volte cruenti a volte no, sempre ricchi di evoluzioni e di esercizi marziali, secondo lo stile della cinematografia di Hong Kong.

[...]

Leggi la recensione completa del film LA TIGRE E IL DRAGONE su filmscoop.it

venerdì 21 gennaio 2011

Recensione FERMATA D'AUTOBUS

Recensione fermata d'autobus




Regia di Joshua Logan con Marilyn Monroe, Don Murray, Arthur O'Connell, Betty Field, Eileen Heckart, Robert Bray, Hope Lange

Recensione a cura di atticus (voto: 9,0)

Che "Fermata d'autobus" sia una commedia assolutamente deliziosa è un dato di fatto, un classico del periodo d'oro hollywoodiano. Eppure oggi il suo valore sembra travalicare le regole che nel tempo hanno codificato un genere amatissimo, a causa della presenza di un'attrice mitica.

Inutile ribadire quanto Marilyn fosse sottovalutata all'epoca, la bambolona bionda senza cervello capace di esaurire i botteghini di tutto il mondo con le sue prorompenze, la quintessenza del femminino nell'immaginario maschilista, un prodotto di marketing confezionato ad hoc da smerciare per la gloria dello star system.
Fortunatamente oggi conosciamo anche la donna oltre all'oggetto sessuale e sappiamo, non di meno, quanto questa diva infelice e profondamente sola desiderasse ardentemente confrontarsi con un ruolo che potesse rappresentarla non solo come l'ingenua dalle curve mozzafiato.
Nel 1952 la parte drammatica che ricoprì nel film "La mia bocca brucia" di Roy Ward Baker passò tutto sommato inosservata, nonostante che lo straordinario lavoro di immedesimazione dell'attrice risulti, a distanza di anni, quanto meno profetico e toccante; neppure il celeberrimo giallo "Niagara" di Hathaway le permise di offrire grandi sfaccettature ad un ruolo di adultera fortemente stereotipato dalla sceneggiatura.

[...]

Leggi la recensione completa del film FERMATA D'AUTOBUS su filmscoop.it

giovedì 20 gennaio 2011

Recensione ELIZABETHTOWN

Recensione elizabethtown




Regia di Cameron Crowe con Orlando Bloom, Kirsten Dunst, Susan Sarandon, Judy Greer, Jessica Biel, Alec Baldwin

Recensione a cura di Luke07 (voto: 7,5)

"In quel momento ho capito... il successo, non la grandezza, era l'unico dio che il mondo intero venerava".

Drew Baylor di mestiere fa il designer di scarpe e ha trascorso gli ultimi otto anni della sua vita su di un progetto rivelatosi un fiasco di proporzioni bibliche. Il mondo sembra crollargli addosso, tutto va in pezzi: la carriera, l'amore, le amicizie. L'unica soluzione plausibile pare essere il suicidio. Ecco, però, che arriva la notizia dell'improvvisa scomparsa del padre in Kentucky. In qualità di figlio maggiore spetta a lui il compito di riportarne la salma a casa per organizzare il funerale. Inizia così un viaggio che porterà Drew a riscoprire se stesso.

[...]

Leggi la recensione completa del film ELIZABETHTOWN su filmscoop.it

mercoledì 19 gennaio 2011

Recensione IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI

Recensione il segreto dei suoi occhi




Regia di Juan José Campanella con Ricardo Darín, Soledad Villamil, Pablo Rago, Javier Godino

Recensione a cura di Corinna Spirito

Benjamin Esposito, per anni assistente del Pubblico Ministero in Argentina, va in pensione. Per occupare il tempo decide di scrivere un romanzo su un caso di cui si era occupato venticinque anni prima: una giovane donna stuprata e uccisa nella sua casa.
Era sempre rimasto affascinato dall'amore totale, devastante, incondizionato provato dal marito: come può vivere chi è stato derubato dell'oggetto di un sentimento simile, svincolato dai cambiamenti della "quotidianità"? Ci si aspetterebbe che brami vendetta e, invece, l'unica cosa che quest'uomo chiede è giustizia.
Giustizia: un concetto che dovrebbe essere univoco, e invece sembra cambiare a seconda della persona con cui ci si confronta.
Benjamin Esposito attraverso questa storia ripercorre la sua stessa vita, le sue scelte, la sua amicizia con il collega Sandoval, l'amore per il suo superiore Irene.

Juan José Campanella scrive e dirige "Il segreto dei suoi occhi", gioiellino made in Argentina che si aggiudica il premio come "Miglior film straniero" agli Oscar 2010.
Campanella si ispira all'omonimo romanzo di Eduardo Sacheri e crea un film difficile da incasellare in un genere: un thriller? Un melò? Una storia d'amore? Un poliziesco? Un mix perfetto e bilanciato.

[...]

Leggi la recensione completa del film IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI su filmscoop.it

martedì 18 gennaio 2011

Recensione CHE BELLA GIORNATA

Recensione che bella giornata




Regia di Gennaro Nunziante con Checco Zalone, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi, Nabiha Akkari, Luigi Luciano

Recensione a cura di peucezia

Dopo il grande successo di "Cado dalle nubi" la coppia Checco Zalone - Gennaro Nunziante (rispettivamente attore e regista) torna sul grande schermo con "Che bella giornata" inventando il "cinecalzettone" (pellicola uscita a ridosso dell'Epifania contrapposta al cinepanettone natalizio).
Nel primo film Zalone, al secolo Luca Medici, interpretava un giovanotto candido che dal paesello parte per Milano in cerca di successo, nella seconda pellicola il protagonista mantiene le caratteristiche già note al pubblico: è ignorante, zotico (il suo nome corrisponde all'espressione pugliese "che cozzalone", ovvero "che cafone"), ma gli orizzonti della storia si allargano: stavolta Checco è un pugliese trapiantato in Brianza ed è alle prese (sia pur inconsapevolmente) con il terrorismo internazionale.

La decisione di dare al protagonista il nome dell'attore, a totale identificazione interprete/personaggio interpretato, ha illustri precedenti: da Charlot (si perdoni l'ardito paragone), alla coppia Laurel-Hardy, fino al partenopeo Totò, così come non è nuova la trovata del combinaguai che si trova (per caso, fortuna o come accade qui, per effetto di una raccomandazione) a difendere il prossimo come professione (altri esempi illustri: lo stralunato Clouseau o gli agenti segreti britannici Johnny English e Austin Powers).

[...]

Leggi la recensione completa del film CHE BELLA GIORNATA su filmscoop.it

Recensione CRIMINI E MISFATTI

Recensione crimini e misfatti




Regia di Woody Allen con Woody Allen, Alan Alda, Mia Farrow, Martin Landau, Claire Bloom, Anjelica Huston, Sam Waterston, Stephanie Roth, Nora Ephron

Recensione a cura di jem. (voto: 10,0)

Qual è il vero senso della vita?

Esiste un Dio che osserva e giudica i comportamenti degli uomini?

[...]

Leggi la recensione completa del film CRIMINI E MISFATTI su filmscoop.it

lunedì 17 gennaio 2011

Recensione GORKY PARK

Recensione gorky park




Regia di Michael Apted con Lee Marvin, William Hurt, Ian Bannen, Joanna Pacula

Recensione a cura di Giordano Biagio

Un ispettore della polizia di Mosca, Arcadij Renko (William Hurt), è costretto dal Procuratore generale Jamskoy (Ian Bannen) ad occuparsi di un caso di triplice omicidio avvenuto in pieno inverno al Gorky Park, probabilmente durante una pausa pranzo fatta dalle vittime per riposarsi dalle fatiche del pattinaggio sul ghiaccio.
Il caso spetterebbe al KGB perché uno dei tre uccisi è un cittadino straniero ma la scelta di Renko, un ispettore intelligente e integerrimo, consente al corrotto Procuratore generale Jamskoy di alzare la posta in gioco nei riguardi di Jack Osborne (Lee Marvin), possibile omicida delle tre persone trovate morte al Gorky Park di Mosca, venditore nel mercato nero internazionale, con la complicità di Jamskoy, di sei zibellini, preziosi animali ricercati per la loro pelliccia.
Il procuratore corrotto favorisce la pista investigativa di Renko verso Osborne ma il suo scopo è di spaventare Osborne e chiederli poi una maggior somma di denaro, rassicurandolo sul proprio potere di togliere Renko dall'indagare su di lui.
Ma anche il KGB è corrotto e Renko dopo un pò di tempo si renderà conto di non essere sostenuto da nessuno dei suoi connazionali e di rischiare seriamente la vita; troverà un amico e fedele collaboratore solo in William Kirwill (Brian Dennehy), un investigatore americano venuto a Mosca per indagare sul fratello ucciso: uno dei tre assassinati al parco.

Renko indaga anche su Irena Asanova, una bellissima siberiana, amica di Valeria Avidova uccisa anch'essa al parco. La donna indossava al Gorky Park, nel giorno degli omicidi, i pattini da ghiaccio di Irina con su incise le iniziali della proprietaria. Irena è spesso sotto il tiro del KGB perché sa troppe cose sulle vittime, ma Renko riesce a proteggerla e a salvarla da un'aggressione in casa, innamorandosi poi della donna.
Quando Irena salverà Renko dal carcere, per l'omicidio colposo nei confronti di un personaggio chiave della vicenda, lo farà attraverso una via complicata che la porterà anche a vendere il suo corpo a Osborne, il quale si appassionerà a tal punto della donna da commettere in seguito gravi errori.

[...]

Leggi la recensione completa del film GORKY PARK su filmscoop.it