martedì 11 gennaio 2011

Recensione IL LEONE DEL DESERTO

Recensione il leone del deserto




Regia di Mustafa Akkad con Anthony Quinn, Oliver Reed, Rod Steiger, Irene Papas, John Gielgud, Raf Vallone, Gastone Moschin, Andrew Keir, Gastone Moschin, Stefano Patrizi, Adolfo Lastretti, Sky Dumont, Takis Emmanuel, Rodolfo Bigotti, Robert Brown, Eleonora Stathopoulou

Recensione a cura di Giordano Biagio

Siamo nell'anno 1929 e il dittatore fascista Benito Mussolini (interpretato come in altri film da Rod Steiger) deve contrastare la ventennale guerriglia libica dei beduini senussi che si battono per l'indipendenza.
La presenza italiana, nonostante gli impegni di sviluppo e di aiuti presi dal Duce, è ritenuta dai libici solo una colonizzazione forzata, orientata allo sfruttamento del popolo, dei minerali del territorio, della agricoltura e alla creazione, con le nazioni europee alleate, di un Impero d'Africa.

Dopo i precedenti fallimenti militari contro la guerriglia senussa da parte di quattro governatori italiani, Mussolini nomina governatore il generale Rodolfo Graziani (Oliver Reed), noto per la sua spietatezza e attaccamento al fascismo; l'alto ufficiale viene investito di una responsabilità senza precedenti. Al nuovo governatore, che avrà a disposizione molti più mezzi, è vietato fallire, pena una perdita di credibilità del fascismo nei confronti del proprio popolo.
Per Mussolini Graziani è l'uomo giusto, quello che quando perde non trova mai giustificazioni banali, che sa vincere senza proclami, un uomo privo di scrupoli, disposto a usare ogni mezzo per raggiunger l'obiettivo, ambizioso a tal punto da mettere in secondo piano il rispetto dei diritto umano.

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