Recensione il boom
Recensione a cura di foxycleo (voto: 7,0)
Nel 1957, in seguito alla comparsa della Fiat 500, lo sciame degli autoveicoli in Italia ebbe una crescita vorticosa, tanto che portò il Bel Paese a essere il quarto in Europa come mercato automobilistico dopo Gran Bretagna, Francia e Germania.
L'Italia è dunque un paese ben inserito nel sistema occidentale di mercato. All'inizio degli anni Sessanta l'utilizzo dei mezzi di trasporto privati aveva di gran lunga superato quello dei mezzi pubblici, provocando, già da allora, forti congestioni del traffico nelle principali città. Il mutamento delle condizioni di vita verso una sfera consumistica oltre che nelle autovetture era evidente dall'acquisto degli elettrodomestici, delle abitazioni e dei beni che erano pubblicizzati da Carosello (in onda a partire dal 1957).
Nel 1963 esce nelle sale cinematografiche "Il Boom", regia di Vittorio De Sica con soggetto e sceneggiatura di Cesare Zavattini. Protagonista della commedia è Alberto Sordi che aveva già sperimentato ruoli tragicomici ("La grande guerra" di Mario Monicelli, "Il Vedovo" di Dino Risi e altri ancora), qui nel ruolo di Giovanni Alberti, un imprenditore edile soffocato dai debiti a causa del suo fallimento lavorativo e del suo oneroso stile di vita.
Giovanni è un uomo molto innamorato della moglie, che soffre il continuo assillo di poterla un domani deludere a livello economico. Giovanni non è esattamente come gli amici più che benestanti frequentati da lui e dalla moglie, amici con cui trascorre serate all'insegna della musica, della buona tavola e dei liquori d'importazione; egli finge davanti a tutti di non avere problemi finanziari e lo fa per assecondare l'amata compagna ormai avvezza a tale stile di vita. Pian piano però l'assenza di guadagni e l'ombra sempre più vicina dei debiti inizieranno a rendere questa sua "recita" come un qualcosa di impossibile da protrarre nel tempo.
Resa palese la sua reale condizione, Giovanni è lasciato solo da tutti, amici e famiglia. Si ritrova quindi all'affannosa ricerca di un aiuto per uscire da quel buco nero che ha inghiottito guadagni e affetti. A un certo punto intravede una soluzione; infatti durante un'ennesima ricerca di sostegno per un proprio aleatorio progetto incontra la moglie di uno stravagante imprenditore (il signor Bausetti), affetto da una grave menomazione a un occhio. Questa signora si offre di prestare a Giovanni tutto il denaro di cui necessita in cambio di una, a detta di lei, semplice operazione chirurgica. Tale intervento dovrebbe avere l'esito di donare la cornea di Giovanni all'attempato uomo d'affari. Questa condizione appare immediatamente all'Alberti fuori da ogni senno logico, per poi però ripensarci a causa dell'enorme sentimento di mancanza della moglie e degli amici.
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