lunedì 10 ottobre 2011

Recensione INFERNO NELLA STRATOSFERA

Recensione inferno nella stratosfera




Regia di Ishiro Honda con Minoru Tekada, Horeya Senda, Elisa Richter, Ryo Ikebe, Kyoko Anzai, Minoru Takada, Koreya Senda, Len Stranford, Harold S. Conway, Elsie Richter, Hisaya Itoh, Yoshio Tsuchiya, Kozo Nomura

Recensione a cura di Giordano Biagio

Nel 1965 una gigantesca stazione spaziale, orbitante intorno alla Terra, diventa facile bersaglio da parte di alcuni dischi volanti guidati da extraterrestri molto ostili, provenienti dallo sconosciuto pianeta Natal. La lotta è impari, la distruzione dell'astronave terrestre è scontata ed è simultaneamente accompagnata sulla terra da strani fenomeni naturalistici, nonché da eventi di tipo psicologico che chiamano in causa alcune persone.

Alcuni raggi-segnale provenienti dallo spazio agiscono misteriosamente in parecchi punti critici dei vari territori delle nazioni. Essi sembrano avere due funzioni precise, coordinate da un punto indefinito dello spazio: da una parte i raggi annullano la forza di gravità nei luoghi scelti, utilizzando la tecnica del freddo assoluto (cosa che consente di sollevare ponti ferroviari, navi, e provocare improvvisi allagamenti di città come Venezia innalzandone le acque dei canali), dall'altra essi sono in grado di rendere schiavi di un'altra volontà alcuni scienziati e tecnici. Quest'ultimi, grazie a un microchip elettronico installato nel cervello attraverso la potenza incisiva dei raggi, eseguono ordini dettati dagli extraterrestri.

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