martedì 21 febbraio 2012

Recensione IN TIME

Recensione in time




Regia di Andrew Niccol con Olivia Wilde, Alex Pettyfer, Johnny Galecki, Amanda Seyfried, Justin Timberlake

Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli (voto: 7,5)

"Niente ci appartiene, solo il tempo è nostro. La natura ci ha reso padroni di questo solo bene, fuggevole e labile: chiunque voglia può privarcene".
Seneca: Lettere a Lucilio.

In un futuro imminente, la vecchiaia è stata curata come una qualsiasi altra malattia. Il corpo umano smette di invecchiare all'età di venticinque anni. Questo però implica il rischio di un sovrappopolamento insostenibile. Ne discende che non tutti possono sopravvivere. Una persona, dunque, raggiunti i venticinque anni, si ritrova sul braccio, impresso nella carne, un orologio che gli garantisce ancora un anno di vita. Il denaro è scomparso e il tempo è divenuta la sola merce di scambio idonea ad acquistare beni o servizi. Se un individuo esaurisce il proprio tempo, muore.
Il mondo è diviso in zone orarie alle quali si può accedere solo se si possiede un credito di tempo sufficiente. Quindi, più si è ricchi più si risiede in aree privilegiate.
Will Salas (Justin Timberlake) vive nella periferia industriale e metallurgica, dove le persone lavorano e vivono con crediti di poche ore.
Un sera, in un bar locale c'è un ricco ubriaco (Matt Bomer) che offre da bere a tutti. Egli possiede oltre un secolo di vita da spendere come meglio crede. La sua presenza attrae l'attenzione di un gruppo di criminali detti i Minutemen, dei ladri di minuti altrui, che vivono piuttosto bene dei propri furti, visto che il loro capo dichiara di vivere da oltre settantacinque anni e che, quindi, sembrano poter agire incontrastati o comunque sembrano essere lasciati a piede libero dalle forze dell'ordine, che in questa società prendono il nome di Guardiani del Tempo.
Salas aiuta quest'uomo a sfuggire ai Minutemen e insieme si rifugiano in un edificio abbandonato dove hanno modo di confrontarsi. L'uomo dice di chiamarsi Henry Hamilton e proviene da New Greenwich, l'area più ricca della città, dove la gente possiede migliaia e migliaia di anni. Afferma di essere vecchio e molto stanco della sua vita e del sistema sociale. Poi, con un giro di parole estremamente semplice spiega a Salas come funziona l'economia che ruota intorno al tempo. Approfittando del suo sonno, Hamilton dona tutto il proprio tempo a Salas, suicidandosi e lasciandoli come monito l'invito a non sprecare il suo tempo.
Adesso Salas si ritrova oltre un secolo sul proprio orologio con cui può aiutare sua madre e i suoi amici, ma il precipitare degli eventi lo obbligherà a mettersi contro il sistema.

[...]

Leggi la recensione completa del film IN TIME su filmscoop.it

Nessun commento: