Recensione l'arte di vincere
Recensione a cura di pompiere (voto: 7,0)
Billy Bean (un discreto Brad Pitt fin troppo sornione) è un General Manager di pallabase che non guarda le partite. Al massimo le segue in radiocronaca, seduto solitario mentre immagina le azioni. Così evita sofferenze e sconforti. Pensa che in qualche modo la sua presenza possa essere motivo di sfortuna. Per quale ragione? Forse la risposta è nascosta nel suo passato e nel guidare sgommando lontano da tutti come un folle emarginato. Billy è fondamentalmente un frustrato. Con chi ce l'ha? E perché?
"È incredibile quanto non si conosca il gioco per il quale abbiamo gareggiato per tutta la vita", chiosa il film di Bennett Miller. E per il suo protagonista le cose stanno proprio così. Partendo da un evento sportivo delle World Series verificatosi nell'ottobre del 2001, "Moneyball" introduce una curiosa quanto attuale considerazione sull'importanza dell'entità dei capitali investiti in una qualsiasi attività. Quando poi si tratta di un team che gareggia nel più importante campionato mondiale di questo sport (la MLB, Major League Baseball), le considerazioni si fanno ancora più pertinenti.
[...]
Leggi la recensione completa del film L'ARTE DI VINCERE su filmscoop.it
Nessun commento:
Posta un commento