giovedì 16 febbraio 2012

Recensione MISSION: IMPOSSIBLE - PROTOCOLLO FANTASMA

Recensione mission: impossible - protocollo fantasma




Regia di Brad Bird con Tom Cruise, Jeremy Renner, Léa Seydoux, Josh Holloway, Michael Nyqvist, Simon Pegg, Ving Rhames, Paula Patton, Anil Kapoor, Vladimir Mashkov

Recensione a cura di JackR

Appena recuperato da un carcere di massima sicurezza russo, Ethan Hunt (Tom Cruise) viene coinvolto in una missione già compromessa, che richiede di recuperare informazioni riservate all'interno del Cremlino.
Durante l'operazione, un attacco terroristico fa saltare il palazzo del governo russo e la colpa ricade sull'IMF, che viene immediatamente dismessa (tramite il Protocollo Fantasma del titolo), mentre i rapporti tra USA e Russia tornano ai livelli della guerra fredda e Cobalt (Micheal Nyqvist), ex-agente russo, responsabile dell'attentato, minaccia di scatenare un conflitto nucleare.
Senza copertura, senza supporto e con una squadra messa insieme dagli eventi (due membri operativi non affidabili e un ambiguo analista), Hunt deve correre contro il tempo per chiarire la propria posizione e scongiurare il disastro nucleare.

La Mission: Impossible, stavolta, è ancora più Impossible: tutta la divisione IMF è stata chiusa (è il Protocollo Fantasma del titolo) dopo che un attacco terroristico al Cremlino ha di fatto azzerato i rapporti tra USA e Russia. I sospetti ricadono sulla squadra di Ethan Hunt, che deve scagionarsi e - tanto per complicare un po' le cose - salvare il mondo dal disastro nucleare, con mezzi limitati, senza copertura e senza supporto.
La sospensione dell'incredulità va in tilt ancor prima dei titoli di testa, ma il bello è proprio questo: "Mission Impossible: Ghost Protocol" non tenta mai, nemmeno per un momento, di essere realistico e coerente. Al contrario di tanti, pessimi, recenti blockbuster, Brad Bird e Tom Cruise costruiscono una velocissima sequenza di scene spettacolari e divertenti, in un crescendo di ritmo e tensione che però s'inceppa al momento di tirare le fila, con un anti-climax conclusivo non all'altezza.
D'altra parte la sceneggiatura non è l'elemento più forte del film - non che debba esserlo - ma l'ultimo atto risulta affrettato e un po' scontato: d'altronde è difficile pensare che la missione non venga portata a compimento...

[...]

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