Recensione grindhouse - a prova di morte
Recensione a cura di Peter Lyman
Negli States, intorno agli anni '60, alcuni cinema iniziarono ad essere denominati "grindhouse"; tale epiteto stava ad indicare con tutta probabilità il modo in cui i film venivano proiettati, o meglio "macinati" uno dopo l'altro nei proiettori. Solitamente tali pellicole venivano raggruppate per sottogeneri (slasher, splatter, ecc.) e distribuite localmente quasi come se fosse un passaparola.
Le tematiche affrontate da tali film non erano propriamente usuali per le ridenti comunità di spettatori americani, infatti erano ricercate dallo spettatore di "periferia", da colui che abbisognava di qualcosa che sollecitasse i più reconditi impulsi primordiali: sangue, violenza e sesso.
Quentin Tarantino e l'amico e collaboratore Robert Rodriguez presentano nel 2007 i due film grindhouse, espliciti esempi dell'affettività dei due registi verso quel cinema che, ormai con l'evolversi giorno dopo giorno della tecnologia e delle reti di comunicazione mondiali, ha perso di genuinità e manca della spontaneità di un tempo.
Negli Stati Uniti, i due film corrono di pari passo, distribuiti come double feature, mentre a livello internazionale i due film escono separati poiché non c'è appunto quella cultura dedita ai grindhouse. Oltre a ciò, i due film sono molto diversi: Rodriguez è prevalentemente ispirato più agli horror-movie e seguendo le orme carpenteriane e influenzato in maggior parte dai film di G. Romero, rende il suo "Planet Terror" un film colmo di atmosfere noir che catapulta lo spettatore in una futuristica cittadina devastata da un'epidemia chimica.
"A prova di morte" è invece una corsa un po' pazza e quasi comica di un killer che si diverte a spedire all'altro mondo le sue vittime grazie alla sua macchina da stuntman.
Ad Austin, Texas, Jungle Julia, Shanna e Arlene passano la giornata tra un battibecco e l'altro, tra rivelazioni amorose e marijuana che bisogna assolutamente comprare, fermandosi prima a un pub nel tardo pomeriggio e per finire la serata in un altro. Da Guero's, Jungle Julia, che è una delle DJ radiofoniche locali, informa Arlene di uno scherzo fatto da lei alla radio: Julia annunciò che se qualche maschio temerario avesse accettato la sfida di offrire da bere ad Arlene e di recitarle una poesia di Robert Frost avrebbe vinto un giro di lap dance.
Arrivata la sera, le ragazze si spostano al Texas Chili Parlor, dove fanno conoscenza, oltre che di alcuni ragazzi in cerca di femmine facili, di Stuntman Mike. Arlene lo ha già visto nel pomeriggio fuori da Guero's e riconosce la sua minacciosa Chevrolet Nova per l'inquietante teschio dipinto sul cofano. Mike, che rimane quasi tutta la sera al bancone ad osservare le ragazze al tavolo, fa conoscenza di Pam, una giovane e bella ragazza forse un po' troppo su di giri ed ingenua per rendersi conto che accettare un passaggio da uno sconosciuto che ha un teschio dipinto sulla macchina da stuntman non è proprio all'ordine della sicurezza. Prima di ciò, "Icy-Hot" recita alla perfezione la poesia a "Butterfly", offrendole da bere... e dopo un po' riesce a convincerla a fare la lap dance.
Una volta che Julia e le altre se ne vanno, Pam commette l'errore di salire sulla macchina dello stuntman sconosciuto, il quale dopo pochi minuti le fa desiderare di non esserci mai salita. Una volta uccisa Pam, schiantata contro il cruscotto dell'auto, Stuntman Mike si prepara a colpire i suoi veri bersagli, ovvero Jungle Julia e le sue amiche. E così fa, cappottandosi contro la loro macchina ai 300 all'ora, uccidendole tutte sul colpo e riuscendo a sopravvivere nonostante gravi lesioni.
Quattordici mesi dopo, Mike esce dall'ospedale e si prepara a colpire di nuovo, questa volta a bordo di una Dodge Charger, l'obbiettivo questa volta sono quattro ragazze che lavorano per il cinema: un'addetta al trucco, Abernathy, un'attrice, Lee e infine due stuntwomen, Kim e Zoe. Mike inizia il suo gioco, toccando più volte il piede di Abernathy che sporge dalla macchina e fotografando le ragazze da lontano. Dopo altre esilaranti discussioni tra donne che durano per una buona metà del secondo atto, lo stuntman inizia a spargere di nuovo il terrore, ma sarà proprio quello il suo errore fatale, poiché questa volta le ragazze non sono delle sprovvedute...
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