giovedì 24 maggio 2012

Recensione LOVE & POP

Recensione love & pop




Regia di Hideaki Anno con Tadanobu Asano, Megumi Hayashibara, Akira Ishida

Recensione a cura di Tommaso Ghirlanda (voto: 8,5)

Anno Hideaki è senza dubbio una delle personalità più importanti della cultura giapponese, non fosse altro che per quel "Noen Genesis Evangelion" che ne ha rappresentato un vero spartiacque: la pop culture del Sol Levante prima, e dopo "Eva", hanno infatti valori e caratteristiche totalmente diversi, quasi antitetici. Naturalmente, l'anime di Anno ha avuto una tale influenza solamente perché è stato il primo che ha mostrato l'essenza della società giapponese post '95 che, con lo scoppio della bolla economica prima e l'attentato alla metropolitana di Tokyo poi, aveva ormai dovuto dire addio al japanese dream e fare i conti con una dura e fredda realtà. Persa l'illusione di avere dei valori solidi, e venuto meno il ruolo educativo della società, a Shinji non rimaneva altro che ritirarsi nel suo mondo interiore rifiutandosi di combattere, così come facevano (e fanno) i tantissimi hikikomori (coloro che si rifiutano di uscire di casa o addirittura dalla propria stanza) giapponesi.

Se questo è un atteggiamento prevalentemente maschile come risposta alla crisi di valori postmoderna, quello invece che le ragazze giapponesi hanno mostrato è un iper-consumismo compulsivo; ponendo la merce e gli status symbol materiali alla cima della nuova scala di (non) valori. E per ottenere i soldi necessari a soddisfare le proprie pulsioni consumistiche, le liceali giapponesi non esitavano a darsi alla pratica degli enjo-kosai, appuntamenti a pagamento che sovente poco differiscono dalla normale prostituzione: Hikikomori e enjo-kosai sono termini che si diffondono proprio in questo periodo, indicando due problemi sociali che non sono altro che la risposta rispettivamente maschile e femminile alla caduta dei valori moderni e alla comparsa dei non valori post-moderni. Quello che fa Anno con "Love & Pop" è riesplorare il mondo adolescenziale della seconda metà degli anni '90 giapponesi, ma questa volta dal punto di vista femminile: la liceale dedita agli enjo-kosai Chisa non è altro che la versione femminile dell'otaku hikikomori Shinji.

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