Recensione 21 jump street
Recensione a cura di pompiere (voto: 2,0)
A volte esistono film indifendibili. Rigurgiti che progressivamente vengono su dall'esofago dei testi stupidi "made in USA", e che vengono rigettati in pasto ai soloni estivi chiusisi dentro un cinema perché non avevano niente di meglio da fare. Nell'ultima decade la produzione adolescenziale americana ha sempre faticato a interfacciarsi con l'enigmatica e volubile società che ha tentato di descrivere. E visto l'impegno che una tale complessità antropologica richiederebbe, spesso ha scelto la via più corta e irritante del turpiloquio programmatico.
La storia di "21 Jump Street" appartiene a quest'ultimo gruppo, e prende le mosse nel 2005 (per poi ritornarvi con uno dei più classici e avvilenti escamotage): Morton Schmidt (Jonah Hill) cerca di rimorchiare Melodie, vicina di casa, nonché figa stratosferica, per condurla al ballo della scuola, ormai a solo quattro giorni di distanza, e come risposta ottiene un "No" gigantesco. Greg Jenko (Channing Tatum) frequenta lo stesso istituto. È uno che a scuola ci va per spassarsela grazie all'uso della forza, rimedia solo delle grosse "F", e poi viene minacciato (ma le è consentito?) dalla preside in persona di non poter andare al ballo. Entrambi i "rifiutati" si ritrovano seduti sulle panchine di fronte all'ingresso, si scambiano un'occhiata, e scatta la scintilla. Quella che mette d'accordo l'istinto e i bisogni dei nerd uniti da un legame covalente debole.
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