mercoledì 13 giugno 2012

Recensione SPARTACUS

Recensione spartacus




Regia di Stanley Kubrick con Kirk Douglas, Jean Simmons, Laurence Oliver, Tony Curtis, Charles Laughton, Peter Ustinov

Recensione a cura di Giordano Biagio (voto: 9,0)

Il sipario del film si apre sulle miniere romane della Libia nel 79 a.c., Spartaco è uno schiavo di straordinaria costituzione fisica e integrità psichica, di origine trace (oggi parte della Turchia occidentale e della Grecia), addetto al trasporto delle pietre minerali ricavate dalle rocce, un giorno, dopo aver soccorso un compagno svenuto dalla fatica, Spartaco viene aggredito da un soldato romano addetto alla sorveglianza, che lo frusta selvaggiamente, il trace si ribella prontamente addentandogli con rabbia una gamba. Questo episodio segnerà il destino di Spartaco. Incatenato per punizione a una roccia, sotto un sole cocente, prossimo all'agonia, diventa facile preda di aquile e corvi. Lo salva dalla morte l'arrivo sul posto di Lentulo Battiato (un ottimo Peter Ustinov) padrone a Capua di una rinomata scuola di gladiatori romani, il quale, rimasto colpito dalle descrizioni su ribellismo di Spartaco, fattegli dall'ufficiale romano, decide di prenderlo con sé per farlo diventare un buon gladiatore.

Spartaco a Capua accetta rassegnato le regole della scuola, finché esse vengono rispettate da tutti. Ma un giorno Lentulo Battiato, per non inimicarsi Crasso (Laurence Olivier), politico appartenente ai vertici dell'Impero romano, e per non rinunciare a una grossa somma di sesterzi da lui offerta, decide di metter su nella sua arena di Capua un duello a morte tra gladiatori, uno spettacolo che viola l'etica della prestigiosa scuola. Il trace nel duello con un suo compagno nero avrà la peggio, ma il nero gli risparmierà generosamente la vita e cercherà di uccidere Crasso arrampicandosi sul terrazzo dal quale egli assisteva allo spettacolo. Un soldato romano prontamente lo trafiggerà nella schiena con una lancia.

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