Recensione anima persa
Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli
Spesso le nostre vite, così come le nostre piccole vicende personali e private, attendono qualcuno, sopraggiunto dall'esterno e da una differente realtà. Hanno bisogno che egli le osservi e che scopra i loro segreti; un testimone che possa raccontarle e tramandarle, dando loro un senso e conferendo loro memoria.
E così è in "Anima Persa"!
Tino (Danilo Mattei), un giovane aspirante artista, abbandona la provincia per trasferirsi a Venezia dove desidera frequentare la scuola di pittura. Alloggerà presso gli zii Fabio ed Elisa Stolz in un antico palazzo ubicato su un canale.
Tino è ricevuto dalla zia Elisa (Chaterine Deneuve), una donna esile, fragile, dalla salute cagionevole e afflitta da emicranie. La zia accoglie il nipote con quella gioia con cui si apprezza una ventata d'aria fresca. Quando Tino domanda dello zio, Elisa gli spiega che Fabio è un ingegnere che lavora all'Azienda del Gas; uomo importante e ligio al dovere, spesso non è in casa per adempiere a tutti quegli impegni che la sua carica comporta. "Fabio cena quasi sempre fuori! Cene di lavoro con gente di riguardo, che viene anche dall'estero per parlargli".
Dopo cena, la signora Stolz fa visitare l'antico palazzo al nipote. Ad eccezione delle poche stanze abitate da lei e dal marito, l'edificio cade in rovina e necessita di lavori radicali. Tino segue la zia nell'ala abbandonata, fra muri crepati, che hanno perduto gran parte del proprio intonaco, scavalcando calcinacci e materiali accatastati, abbandonati e ricoperti dalle ragnatele. Visita così un vecchio teatrino, dove la giovane zia era solita esibirsi quando era bambina, e scopre una porta dietro la quale si cela una scala che conduce alla soffitta.
"È una stanza chiusa", gli spiega Elisa con gli occhi velati d'inquietudine e con la voce ansiosa. "Non salire mai questa scala! È legno marcio, può rompersi".
Il giovane Tino apprende anche che gli zii dormono in camere separate.
"Lui la sera rientra tardi", si giustifica la zia. "Io ho il sonno leggero e soffro di nervi; potrebbe svegliarmi".
[...]
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